“Nata da un concorso vinto da una cordata di 24 imprenditori e progettata da Orazio La Monaca, Area 14 a Castelvetrano è un esempio di come un luogo di degrado possa trasformarsi in un elemento che catalizza le energie della zona puntando sulla promozione delle tipicità locali.”
Con queste parole, la redazione de Il Sole 24, presenta il progetto inaugurato di recente a Castelvetrano. Nell’articolo a firma di Luigi Prestinenza Puglisi per la il noto quotidiano economico, si racconta di come una struttura industriale, sia diventata un polo di attrazione sul territorio.
Nel 2006 il Comune di Castelvetrano pubblica un bando per trasformare un capannone industriale in un centro per la commercializzazione di prodotti tipici locali. Il capannone, che aveva ospitato una attività per la lavorazione della Nocellara del Belice, era infatti da alcuni anni chiuso e in un stato di degrado. Vince il consorzio di 24 imprenditori che, come testimonia il numero, forse non crede troppo all’operazione e ci si impegna perchè la quota individuale di partecipazione sia ridotta.
L’incarico per la trasformazione del manufatto è affidato allo studio Orazio La Monaca, un progettista particolarmente attivo nella zona con l’esperienza di numerosi interventi di successo.
Con Area 14 ho cercato di costituire – racconta La Monaca – uno spazio multifunzionale che potesse essere frequentato in tutte le ore della giornata. Che fosse un richiamo per i turisti e per un pubblico locale: un luogo di aggregazione e di incontro che fungesse da elemento catalizzatore delle energie della zona
Ad attrarre i turisti, all’esterno, è un grande plastico con la ricostruzione dei templi che saranno visitati durante l’escursione al vicino parco archeologico di Selinunte.
AUTORE. RedazioneIl successo di Area 14 – continua La Monaca – è nel fatto che non si è puntato al folklore e al calore, ma a creare uno spazio con standard internazionali in cui la componente locale fosse espressa attraverso la qualità dei prodotti e non da ingenui stereotipi.
…speriamo che duri…
Gli esempi ispiratori vi sono e questo progetto realizzato ne è un esempio! Gli sforzi e la volontà vengono premiati quando a condurre il “gioco” sono gli obiettivi sani , possiamo venire fuori dal degrado e dall’incuria solo se vediamo oltre come in questo caso. Ancora complimenti
Ditelo a quelli che già sono stati licenziati all’area 14 dopo solo pochi mesi se non solo settimane di lavoro per riduzione di personale
Avevo notato anch’io l’assenza di alcuni volti ormai “noti” all’interno del locale.
Per quanto riguarda la struttura, perfetta è dire poco: amplia, elegante, funzionale in ogni aspetto. L’unica pecca è la chiusura 4 giorni su 7 del longue bar al primo piano. E’ quella la particolarità della struttura; se rimane chiusa, l’Area 14 si trasforma inevitabilmente in un normalissimo bar con annessa pizzeria/self service.
Credo la struttura nasca come luogo di esposizione e vendita delle nostre tipicità, quindi improntare la sua essenza sul lounge o disco bar vorrebbe dire snaturarla. Bisogna fare delle scelte commerciali precise e avere la forza di portarle avanti, altrimenti, tentando solo di far cassa, si rischia di vedere ulteriori volti noti scomparire pian piano. Speriamo bene!
architetto ,
la prox volta veda di costruire per bene anche le scale…
Tre persone che volano dal primo piano nel primo mese mi sembrano un pò tante…