Il giudice Veronica Messana della sezione civile del Tribunale di Sciacca ha condannato il Comune di Partanna a erogare 24 ore di assistenza Asacom a un minore diversamente abile che frequenta un istituto cittadino, al quale il Comune, per un periodo, aveva garantito solamente 12 ore settimanali a fronte delle 20 previste. A ricorrere al Tribunale è stata la mamma del piccolo, assistita dall’avvocato Mariachiara Garacci. Il Comune, con un’apposita delibera di Giunta, ha assegnato originariamente un monte di 12 ore per ciascun alunno con disabilità, nonostante fosse scritto che «saranno assegnate compatibilmente alle risorse finanziarie disponibili le ore di assistenza a ogni utente e saranno garantire per le ore stabilite dal Glo (gruppo di lavoro operativo per l’inclusione)». Solo a partire dal 18 novembre sono state garantire le 22 ore settimanali all’alunno, e sino al 7 giugno. Altresì il servizio è stato attivato dal Comune il 26 settembre, ossia 14 giorni dall’inizio della scuola.
Il Comune in giudizio si è difeso (tramite l’avvocato Monica Di Bella) chiarendo, altresì, che quando fu approvata la delibera per la ricostituzione dell’elenco delle istituzioni socio-assistenziali accreditate non era ancora a conoscenza del numero di ore necessarie per ciascuno alunno. L’avvocato Garacci ha chiesto, comunque, al Tribunale la condanna del Comune all’erogazione delle ore non godute di assistenza da parte del minore fino al 18 novembre. Il Tribunale ha così accolto il ricorso e ha condannato il Comune a erogare 24 di assistenza Asacom non espletate in precedenza «a causa della condotta discriminatoria».