La rabbia dei pescatori di Marinella di Selinunte s’è trasformata in protesta e stamattina hanno bloccato il cantiere per il rifacimento della banchina. Alla lunga vicenda del porto della borgata si è aggiunto un altro capitolo fatto di esasperazione e impotenza. I pescatori di Selinunte non ce la fanno più: il porto è pieno di posidonia e ora si è pure insabbiato rendendo difficile l’ingresso e l’uscita delle imbarcazioni da pesca. Ieri si è verificato il caso più grave. Era in corso un vasto controllo da parte della Capitaneria di Porto e un gruppo di imbarcazioni hanno fatto ingresso, tutte in una volta, nel porto, rimanendo insabbiate proprio all’imbocco del porto.

Da qui la rabbia sfociata stamattina nella protesta. L’ultimo dragaggio del porto risale a 4 anni fa ma le posidonie morte sono state stoccate in un altro angolo dell’invaso prima di essere smaltite in discarica. Ma sono rimaste lì. Dallo scorso anno l’Assessorato regionale alle infrastrutture ha finanziato i lavori di rifacimento della banchina e del nuovo dragaggio del porto. La ditta ha iniziato proprio dalla massicciata in cemento lasciando il dragaggio a una fase successiva. Ma ora i pescatori non possono più andare per mare: «Noi viviamo con questo lavoro – ha detto il pescatore Baldassare Puzzo – così rischiamo di rimanere disoccupati».

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