Dalla seconda vasca della discarica consortile di contrada Campana-Misiddi a Campobello di Mazara fuoriesce percolato, con l’alto rischio che si siano già fatti gravi danni all’ambiente. È quanto emerso da una denuncia pubblica del movimento “Io amo Campobello” (tramite il suo coordinatore Mario Giorgio con foto eloquenti postate su Facebook) e il consigliere comunale forzista Vincenzo Giardina. Sino al 2015 nella discarica hanno conferito i propri rifiuti gli undici paesi dell’Ato Tp2, compresa la città di Castelvetrano. Da allora per l’invaso si è aperta la fase di gestione post-mortem, a cura della “Belice Ambiente Spa”. Sopra i rifiuti è stato sistemato il telo gommato e sono presenti i pozzi per i prelievi del percolato.

Ma le intense piogge degli ultimi mesi hanno aumentato il livello del percolato prodotto dai rifiuti, al punto tale che il liquido inquinante sarebbe fuoriuscito dai bordi esterni. A chi toccava il recupero del percolato? La “Belice Ambiente Spa” è oramai fallita ed è in mano al curatore Giuseppe Antonio Lentini che lo scorso 16 marzo l’ha consegnata al Comune di Campobello di Mazara. «D’imperio» chiarisce il sindaco Giuseppe Castiglione che puntualizza: «Il Comune di Campobello non è e non è mai stato gestore della seconda vasca della discarica.

Il curatore, tuttavia, non ha mai consegnato al nostro ente locale il relativo fondo per la gestione “post mortem” della stessa discarica». Il primo cittadino, quasi un anno fa, subito dopo pochi giorni l’atto di consegna della discarica, in considerazione delle gravi condizioni strutturali dell’impianto, ha provveduto a sporgere formale denuncia: «Ho investito della situazione anche il Dipartimento Regionale Acque e Rifiuti e ho attivato tutti i canali percorribili (Regione, Srr, ex Belice Ambiente) senza tuttavia ottenere alcun risultato».

Il Comune, intanto, sta correndo ai ripari, «sostituendoci a chi ne avrebbe avuto la formale competenza» ribadisce il primo cittadino. Gli uffici comunali stanno predisponendo un progetto esecutivo di messa in sicurezza dell’impianto. «La Belice Ambiente ha incassato le somme necessarie per la gestione post mortem ma non ha mai provveduto alla realizzazione delle opere necessarie».

foto: Facebook (Mario Giorgi)

foto: Facebook (Mario Giorgi).

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