Ad agosto, nei giorni festivi, il parco archeologico di Selinunte rischia di rimanere chiuso. Se non arriveranno i fondi regionali per gli straordinari al personale , o altri rinforzi, il direttore del parco, Giovanni leto Barone sarà costretto a chiudere i cancelli ai turisti.
Sembra un assurdità, in piena estate, chiudere un’area archeologica di vaste proporzione come quella di Selinunte, ma ad oggi a conti fatti, se non ci saranno precise indicazioni da parte dell’assessorato regionale ai Beni Culturali, le porte del parco si chiuderanno eccome e anche Ferragosto.
A lanciare l’allarme sono gli albergatori di Selinunte. Peppe Gandolfo della stessa associazione afferma con rabbia.
Ci auguriamo che sia uno scherzo. Non ci vogliamo credere. Ad Agosto ma anche settembre e ottobre chiudere il parco nei festivi è pazzesco. Se sarà cosi, rimane solo che vergognarsi e lasciare perdere tutto. Abbiamo-aggiunge- già pacchetti venduti ai tour operators con visita al parco inclusa. Chiediamo a Crocetta d’intervenire
A confermare il fortissimo rischio di chiusura il direttore Leto Barone .
E’ cosi-afferma il responsabile dell’area-. Se non arriveranno precise disposizioni da parte dell’assessorato ad agosto , settembre e ottobre, non posso assicurare l’apertura del sito in ragione dell’impossibilità di ordinare di servizio il personale per superamento del budget di straordinario previsto per l’anno in corso. Devo rispettare- conclude Leto Barone- gli accordi sindacali e adeguarmi, anche se l’esigenza dell’utenza e ben diversa. Auspico che l’assessore Pina Furnari intervenga
Il problema delle chiusure domenicali di siti archeologici importanti in Sicilia, pare non riguardi solo Selinunte.Il problema è piuttosto diffuso. Leto Barone ha chiesto pure l’intervento del sindaco di Castelvetrano, Felice Errante.In sintesi, nel momento apicale della stagione turistica, per i soliti ritardi, sia di bilancio che amministrativi, il giorno di Ferragosto, tutti i turisti in arrivo potranno vedere i templi solo dal mare, magari con una gita in barca.
E’ semplicemente assurdo-tuona il deputato regionale ,Giovanni Lo Sciuto- intendo incontrare subito l’assessore regionale ai beni Culturali, per sbloccare questa perniciosa situazione e per capire come mai ancora dopo tanti mesi , come mai l’assessorato non ha approvato lo Statuto dell’Ente Parco ,propedeutico a far partire con l’autonomia gestionale l’area di Selinunte. Cosa si aspetta?
Secondo il deputato Lo Sciuto la situazione di criticità del personale, si verifica a causa del mancato avvio dell’Ente parco, peraltro già avviato con decreto assessoriale nel 2013. La gestione dell’area archeologica di Selinunte, nonostante la costituzione ufficiale del l’Ente parco ad horas rimane ancora nelle mani di “mamma Regione” , con tutte le conseguenze del caso. In termini numerici viene fuori che pur avendo 70 custodi assunti il parco, la domenica per diverse ragioni sindacali, il direttore Leto Barone ne può mettere solo 8 in servizio, considerando il budget di ore di straordinario, previsto e remunerato.
Superando alcuni parametri, un custode non può più fare lavori nei giorni festivi. Il mercato del turismo internazionale, non conosce tutti questi meccanismi.Agisce su altre regole. Ma al turista che fa migliaia di chilometri per arrivare a Selinunte, tutte queste alchimie delle leggi regionali o nazionali sui lavoratori ,interessano poco. Al turista ,interessa visitare il parco, anche a ferragosto. Possibilmente trovarlo pulito , accogliente e magari senza cani randagi
AUTORE. Filippo Siragusa
Sono sicuro che il personale può essere impiegato in maniera più intelligente, ma vai a smuovere questo “elefante” chiamata amministrazione pubblica. Naturalmente l’obiettivo e fare arrivare i soldi per gli straordinari, in un momento in cui tutti dovremmo stringere la cinghia. Ma se non lo fanno al Palazzo Reale di Palermo, come si può pretendere di dare il buon esempio.
Ad ogni modo, sono sempre dell’idea che chi viene da lontano faccia bene ad informarsi. Internet e telefono sono alla portata di tutti, un luogo da visitare può essere chiuso per centinaia di motivi.
ecco il famoso ente parco… doveva cambaire tutto e, alla gattopardo, tutto è cambiato peché non cambiasse niente. Il direttore del Parco dovrebbe impiegare meglio i suoi 70 (!!!) dipendenti che si potrebbero alternare nei giorni festivi invece di passare il loro tempo nella casa dei custodi a discutere di ferie (luglio 2013, testimone diretto)e a almentarsi delle loro condizioni di lavoro. Ma è molto più semplice addossare le colpe alla solita mamma regione…
La fine di questo articolo dice una sacrosanta verità:”al turista non interessano tutti questi meccanismi”. si parla tanto di disoccupazione,di gente in mobilità, di gente in cassaintegrazione;allora dico: Perchè non si assume gente (locale) per tre mesi, per dare una mano agli impiegati e per potere guadagnare qualcosa, sarebbe poco certo ma sarebbe una boccata d’ossigeno.Si parla di autonomia gestionale, non potrebbe essere un’idea per l’economia locale e nello stesso tempo garantire un servizio al turista che nel pacchetto compra anche la visita al parco di Selinunte?
Sarebbe un ottima occasione, per noi ex Novamusa (ingannati e dimenticati) per avere l’ occasione di un lavoro stagionale. ..ma a chi importa del Parco e di noi?
SETTANTA CUSTODI? E di grazia per fare cosa?
Siamo veramente arrivati alla frutta…..la Nostra tanta cara e amata Sicilia, per colpa dei suoi governanti riesce a tenere chiusi i cancelli delle meraviglie che tutto il mondo c’invidia, rammaricandosi se poi ai suoi figli non resta altro che fare fagotto ed emigrare.