“C’è un piano strategico per la rovina sistematica dell’identità agricola e culturale della Sicilia. È in corso una devastazione senza precedenti”. Lo denuncia Coldiretti con riferimento a Gibellina dove dovrebbe sorgere “uno sterminato e sconvolgente parco fotovoltaico”. “Non è possibile che il governo regionale consenta questo continuo asservimento che sembra riportare l’Isola a 50 anni indietro. Gibellina – continua Coldiretti Sicilia – è la storia di un pezzo della Sicilia che è riuscita a creare anche una forza turistica basata sul paesaggio. Piazzare pannelli, addirittura dentro il paese, significa terremotare ancora una volta questa zona che ha pagato già abbastanza incuria e mala gestione del territorio”.

“La Sicilia – sottolinea l’organizzazione agricola – rischia di essere ricoperta da specchi rovinando per sempre la produttività della terra perché i pannelli vengono piazzati su terreni produttivi strappati all’agricoltura da una speculazione senza precedenti. Migliaia di ettari tolti al grano e ad altre colture sono già stati cementificati in nome di una transizione ecologica che di ecologico non ha niente. La domanda fondamentale a cui il governo non risponde è: quanta di questa energia rimane in Sicilia? Perché l’isola, già in ginocchio per la siccità, deve subire questa nuova colonizzazione? Già le pale eoliche rovinano la bellezza del Cretto di Burri”.

Intanto l’iter per le autorizzazioni alla costruzione del parco eolico della società “Tozzi green” è fermo presso l’Assessorato regionale al territorio e ambiente. Secondo il progetto l’impianto è di 48 mega watt con pannelli installati già a partire sul terreno di fronte il museo d’arte contemporanea. Progetto al quale si è opposto il sindaco di Gibellina Salvatore Sutera.

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