“Questo anno è stato un anno terribile, segnato dalle morti di giovani vite come quella di Tony” Ha esordito con queste parole Don Giuseppe Undari durante l’omelia per la celebrazione dei funerali di Tony Puleo, questa mattina presso la Chiesa Madre di Castelvetrano. Una chiesa gremita di gente per l’ultimo saluto al giovane la cui via è stata spezzata da un terribile incidente nella notte tra lunedì e martedì, nei pressi di Marinella di Selinunte. Palloncini bianchi per l’uscita del feretro che poi è stato accompagnato da un corteo fino al cimitero comunale.
Don Giuseppe Undari, che ha celebrato assieme a Don Baldassare Meli e Don Rino Randazzo, ha voluto inviare anche un messaggio di speranza: “Noi vogliamo uscire da questa celebrazione con una piccola luce. Sulla morte non possiamo fare niente ma nella resurrezione del Signore c’è l’annuncio della speranza che va oltre il dolore”
I genitori non riescono ancora a darsi pace sulla dinamica del sinistro: “Non credo – dice Francesco Puleo – che mio figlio si sia schiantato con la sua auto da solo. Ho troppi dubbi. Per favore, chi sa o ha visto qualcosa, parli. E se c’era realmente qualcuno che lo ha tamponato, provocando la sua morte, che si faccia avanti. Mi sono rivolto a due legali perché indaghino». Sono parole di rabbia e di dolore quelle del padre di Tony che in una notte ha visto svanire i sogni di suo figlio e la felicità di una famiglia. Parole riportate oggi da Francesca Capizzi sul Giornale di Sicilia.
«Non voleva andare via da Castelvetrano, anzi, diceva sempre che voleva contribuire a migliorare la sua amata città, con eventi di ogni genere – racconta addolorato il padre -. Sono stato io a trasmettergli l’amore per la musica. A dodici anni, dopo la scuola e dopo avere fatto i compiti, mi seguiva nel mio lavoro e voleva sempre toccare gli impianti e darmi una mano». Una passione confermata negli anni.
«Si è diplomato come perito tecnico – prosegue il padre – e ha cominciato subito a dedicarsi anima e corpo al nostro lavoro, come fonico e poi, visto l’amore che aveva per la musica, come dj. Eravamo fieri di lui». Aveva trentaquattro anni, 35 li avrebbe compiuti il prossimo 12 dicembre. «Era di compagnia, ma anche riservato. Sulla sua vita privata – ricorda il signor Francesco – ci raccontava poco e se aveva o no una fidanzata eravamo sempre gli ultimi a saperlo. Quando è nato il figlio di sua sorella, lui è come impazzito. Lo amava alla follia e ogni momento libero lo passava con il nipotino».