Il medioevo, un epoca che ha da sempre affascinato grandi e piccini.
I grandi castelli con le loro torri merlate, le armature, storie di cavalieri e di draghi, storie di principesse e di dame in attesa del ritorno del prode guerriero nella solitudine delle immense sale della corte, ma anche storie di umili contadini e gente comune assoggettata dal crudele destino a questo o quell’altro signorotto, fiumi di inchiostro sono stati versati in romanzi e non, ispirati da questa epoca storica.
Ma anche i cultori della storia sono stati affascinati dall’inquieto ribollire di eventi rivelatisi fondamentali per le epoche successive.
Ma cosa fu in realtà il Medioevo?
C’è chi lo definisce uno tra i periodi più oscuri della storia europea, c’è che invece dissente paragonandolo a delle solide fondamenta da cui in seguito sarebbe partito il potente fiorire del Rinascimento che senza non avrebbe avuto il suo meritato splendore.
Sono parecchi in effetti i grandi uomini figli di questa criticata epoca storica che hanno gettato le fondamenta per la rinascita culturale dell’Europa e che ancora oggi sono punto di riferimento per i grandi pensatori del nostro tempo, basti pensare ad esempio a Galileo Galilei o anche a Girolamo Savonarola.
Ma il medioevo nelle terre di Sicilia come era vissuto?
Come il Medioevo plasmava oltre le menti dei nostri conterranei, gli spazi vitali delle nostre città?
A queste ed altre curiosità il lettore troverà risposta nella ristampa di un interessantissimo libro edito dall’ “Officina di studi medievali” di Palermo.
Pubblicato per la prima volta nel lontano 1998, sta attualmente vivendo una seconda gioventù tramite questa ristampa, parecchie sono le personalità della cultura isolana che si sono interessate a questo affascinante tomo.
In un viaggio meraviglioso attraverso le pagine di “Palermo medievale”, come dai finestrini di una fantomatica macchina del tempo avremo modo di osservare il nostro capoluogo di regione nel corso di questo interessante periodo storico.
Attraverso le pagine di “Palermo medievale” potremo dare un occhiata al rapporto tra spazio e potere, un binomio biunivoco inscindibile sin dalla comparsa dell’uomo sulla Terra, spazio abitato e spazio abitabile con le relative regole edilizie che hanno regolato l’espandersi dell’urbe palermitana sin dal lontano Trecento.
Testimonianze architettoniche che parlano delle dominazioni che si sono insediate nella terra di Sicilia lasciando tracce indelebili attraverso i secoli, come quella araba attraverso la toponomastica, i cognomi, ma anche attraverso nuove costruzioni come la cosiddetta “stanza dello scirocco” dove nelle giornate più calde veniva a crearsi un microclima con temperature notevolmente più basse rispetto a quelle esterne (anticipando così di parecchi secoli l’invenzione dell’aria condizionata),ma anche nuove tecniche di costruzione oltre che delle comuni abitazioni anche delle opere di fortificazione, da non dimenticare le novità apportate anche dalla successiva dominazione normanna quando sotto Federico II l’isola raggiunse il punto forse proprio più alto della propria potenza, diventando per certi versi un modello di Stato assoluto ben organizzato e centralizzato quanto al sistema di governo.
Il medioevo palermitano vede anche il fiorire di tutta una serie di innovazioni nella costruzione dei pozzi ad esempio o anche nella realizzazione di cave per lo sfruttamento dei giacimenti di arenaria e del sottosuolo in generale, insomma tutta una serie di opere che rispecchiano anche quello che fu il modo di vivere dei nostri conterranei del tempo quando già sotto la dominazione araba Palermo (Balarm) contava la cifra di tutto rispetto (per i tempi) di circa 250000 abitanti, una vera metropoli del tempo, considerando che città come Milano o Roma arrivavano a malapena 20 o 30000 anime!
Attraverso le pagine di questo meraviglioso libro scopriremo quindi quale splendore accoglieva un visitatore entrante nel nostro capoluogo di regione e che vita facessero i suoi cittadini, nonché quali innovazioni nella vita e nella realizzazione delle opere ha apportato nel nostro capoluogo di regione il periodo medioevale un’altra incredibile avventura da vivere tra le pagine di un libro.
Filippo Marino