nicchi

E’ stato arrestato attorno alle 15:00 a Palermo Giovanni Nicchi, il nuovo capo di Cosa Nostra a Palermo.
Preso dagli agenti della sezione Catturandi della Squadra Mobile.

Si nascondeva in un appartamento della Via Filippo Juvara a due passi dal palazzo di Giustizia

Giovanni “Gianni” Nicchi (Torino, 16 febbraio, 1981) è un membro del clan siciliano mafioso. Nonostante la sua giovane età – il suo soprannome è il soldato – è considerato uno dei leader mafiosi di Cosa Nostra a Palermo.

Gianni Nicchi è il figlio di un mafioso, che è in carcere per tutta la vita. Egli è considerato come l’attuale “reggente”, di Pagliarelli, dopo l’arresto del suo padrino Antonio Rotolo due mesi dopo l’arresto del boss mafioso Bernardo Provenzano.

Un operazione in contemporanea a Milano: arrestato il boss Gaetano Fidanzati.

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BOSS NICCHI USAVA PACCHETTI SIGARETTE AL POSTO DEI PIZZINI
Palermo, 6 dic. Non piacevano molto i ‘pizzinì, al boss mafioso emergente Giovanni Nicchi, 28 anni, arrestato ieri pomeriggio in un appartamento nei pressi del Tribunale di Palermo. Ai foglietti utilizzati dal capomafia Bernardo Provenzano, scritti rigorosamente a macchina, o da Matteo Messina Denaro, ancora latitante, l’astro nascente di Cosa nostra preferiva i pacchetti delle sigarette, dentro i quali poi nascondere i foglietti con gli ordini. Il particolare era emerso da un’indagine, condotta dai Carabinieri durante le indagini per la cattura del boss, poi catturato dalla Squadra mobile di Palermo. Le sigarette, con la posta del giovane boss, erano state sequestrate dagli investigatori a Filippo Burgio, 37 anni, commerciante di motociclette, ma considerato dalle forze dell’ordine ‘picciottò dello Zen di Palermo. Burgio sarebbe stato per molti mesi uno dei principali referenti di Giovanni Nicchi, almeno fino al suo arresto, avvenuto nelll’aprile scorso.

I Carabinieri gli trovarono tre pacchetti di sigarette, due di marca ‘Benson&Hedges’ e un pacchetto di ‘Dianà. Su ogni pacchetto di sigarette c’era una parola e all’interno di ogni pacchetto, c’erano cinque ‘pizzinì, alcuni dei quali scritti dallo stesso Nicchi. Dai documenti rinvenuti dagli investigatori emergeva chiaramente che Nicchi era a capo del racket del pizzo nella zona di sua pertinenza. In altri ‘pizzinì si parlava anche di droga. È stato anche grazie alla decriptazione dei bigliettini di Nicchi che gli uomini della Catturandi, guidati da Mario Bignone, sono riusciti ad arrivare al giovane boss, che ieri notte ha trascorso la sua prima notte in carcere.
(Ter/Gs/Adnkronos)

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BELISARIO (IDV), ARRESTI LI FANNO MAGISTRATURA E FORZE ORDINE, NON GOVERNO
Roma, 6 dic. «A Berlusconi e a Maroni qualcuno dovrebbe spiegare che gli arresti li fanno le forze dell’ordine e la magistratura, magari dopo anni di indagine, a prescindere dal governo in carica». Lo ha detto il presidente dei senatori dell’Italia dei Valori, Felice Belisario.
«Si tratta della stessa magistratura che il premier attacca ogni giorno e delle le stesse forze dell’ordine a cui vengono tagliati i fondi. Berlusconi ricordi che non è il governo a combattere la mafia, ma lo stato. L’Italia dei Valori gioisce con i veri protagonisti di queste azioni, non con chi vuole metterci il cappello», ha concluso.
(Pol/Gs/Adnkronos)

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