I numeri sono da record, a partire dall’indice di gradimento che quest’anno ha toccato il 90%. Il festival “Le vie dei tesori” chiude con successo l’edizione di quest’anno. In otto fine settimana del Festival sono state 250 mila le visite in 18 città con una ricaduta economica che sfiora gli otto milioni di euro (7.901.044 per l’esattezza) nelle città coinvolte,e una media di 462.317 euro per città. Palermo ha superato 160 mila visitatori, Catania cresce oltre 22 mila partecipanti, quasi il 25 per cento in più rispetto al 2023. Tra le altre città, grandi e piccole, l’exploit è toccato a sorpresa a Mazara del Vallo che è cresciuta del 44 per cento, e ha portato il Trapanese (Alcamo ancora un balzo in avanti dell’11 per cento, Trapani con gli ottimi numeri di sempre e Marsala con le sue cantine che si è spostata a inizio ottobre) a superare le 19 mila presenze. Straordinario anche il riscontro su Ragusa che ha aggiunto un 33 per cento a numeri già importanti (e con Scicli e Noto supera le 9 mila presenze nel Val di Noto); è cresciuta ancora (ma non è una novità visto che è così da tre anni) anche Termini Imerese con un +28 per cento, trascinata da Palazzo Sansone Chiarano; poi Sciacca con un bel 23 per cento in più (e hanno funzionato i palazzi storici aperti per la prima volta), Bagheria, sempre trascinata dalla “Villa dei mostri”, +14 per cento. Messina ha ottimi numeri, i visitatori hanno amato molto le sue chiese fruibili solo in questa occasione; Enna ha aperto i giardini segreti dei conventi e Caltanissetta si è dedicata a luoghi della memoria. Ottima performance per Carini che nei primi due weekend ha visto la gente in coda di venerdì per visitare il mosaico romano in restauro; Corleone ha condotto nei luoghi della legalità. E, fuori dalla Sicilia, per il settimo anno Mantova quest’anno ha restituito i luoghi dimenticati dei Gonzaga e ha sfiorato le tremila presenze.
Il Festival ha compiuto 18 anni di vita ed è oggi un vero progetto di comunità. «Abbiamo festeggiato questo nostro diciottesimo compleanno con tanti amici vecchi e nuovi, i visitatori della prima ora che adesso vengono con i propri figli – dice Laura Anello, presidente della Fondazione “Le Vie dei Tesori” – i tanti turisti che ci piace chiamare cittadini temporanei, le centinaia di ragazzi delle scuole che hanno affiancato i nostri giovani esperti del patrimonio: storici dell’arte, archeologi, architetti, comunicatori, artisti. Giovani gambe su cui ormai cammina il Festival. Una comunità intera che si stringe intorno ai suoi tesori e si scopre orgogliosa di sé stessa». Al progetto partecipano l’Università di Palermo, l’Ufficio scolastico regionale, Unicredit e Regione.
AUTORE. Redazione