La responsabilita’ nel fronteggiare l’ondata di sbarchi di immigrati dovrebbe ricadere da un lato sull’Italia e dall’altro sulle comunita’ europea e internazionale. [..]
In Sicilia ci sono molti esempi positivi di integrazione e accoglienza. Ringrazio le forze dell’ordine per il loro impegno profuso ogni giorno in silenzio
Queste, le parole del Ministro Cecile Kyenge, accolta oggi pomerggio ad Erice, da una piazza gremita e da un lungo applauso per un incontro sul tema immigrazione e diritti.
Alla fine della manifestazione, organizzata dalla Cgil, il Ministro per l’Integrazione ha incontrato il vicesindaco di Castelvetrano, Marco Campagna, e l’amministratore della Soc. Coop INSIEME, Giuseppe Scozzari, che hanno presentato il progetto di integrazione “Piazze a Colori” che si è sviluppato nel nostro Comune. All’incontro erano presenti anche la senatrice Pamela Orrù e l’on. Antonella Milazzo.
Progetto S.P.R.A.R.
Il progetto SPRAR prevede l’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati politici ed intende realizzare programmi individuali e collettivi elaborati di concerto tra Servizio Sociale del comune di Castelvetrano, l’ente gestore “Insieme Soc. Coop. Soc. Onlus” di Castelvetrano ed i servizi sanitari dell’A.S.P. territoriale, volti a favorire lo sviluppo massimo dei beneficiari, presenti sul territorio, attraverso esperienze e attività interne ed esterne al centro.
Nell’ambito del progetto SPRAR, si è svolto a Castelvetrano il laboratorio “Piazze a colori”, 40 immigrati provenienti in maggioranza da Pakistan e Nigeria hanno lavorato per la pulizia di tutto il territorio.
Il progetto realizzato dalla Cooperativa Insieme e dall’amministrazione di Castelvetrano, non è costato un euro alle casse comunali, poiché le borse lavoro sono state interamente finanziate dal Ministero dell’Interno.
AUTORE. Flavio Leone
Mi diapiace contraddire tutta questa ipocrisia e tutto questo buonismo all’italiana, ma L’INTEGRAZIONE spetta prima di tutto a quel 40% di giovani disoccupati e a tutti gli italiani! Una politica debole misto a puro opportunismo , non sarà tollerato all’infinito.Una politica che non cura gli interessi dei propri “figli e della propria casa” deve sparire! Un proverbio dice: “Se uno non ha cura della propria famiglia come pensate che potrà prendersi cura degli altri”? (cit.San Paolo lettera a Timoteo). Qui manchiamo di obiettivi ben precisi, manchiamo inoltre,di immaginazione,chiediamoci: abbiamo un programma ventennale in materia di economia, integrazione,stato sociale,ambiente, territorio o altro? Riusciamo a vedere oltre l’immediato? Riusciamo a (per quanto concerne la nostra cittadina) vederla come una perla incastonata nel bel mezzo del mediterraneo capace di renderla tale? Oppure, come al solito, viviamo come dei “fresconi” pensando solo a rattoppare e mettere le pezze ad una ” otre” già da buttare? saluti Mario Antonio Signorello
Speriamo che non inizi un’altra guerra fra poveri. troppi Stati se ne lavano le mani, noi che non riusciamo a dare soluzione alle nostre emergenze di lavoro interne ci troviamo ha fronteggiare emergenze più grandi delle nostre capacità.
e i nostri cittadini passeggiano senza trovare uno straccio di lavoro, e il primo cittadino che ha bloccato i lavori nelle zone balneari x ben 2 mesi lasciando i poveri operai a morire di fame fregandosene se hanno da mangiare x l’indomani, grazie sindaco x la preoccupazione che ha avuto x gli extra comunitari e fregandosene dei nostri cittadini e poi ci dite che siamo razzisti siamo stanche di leggi ingiuste nei confronti del popolo italiano e siete voi a portarci ad essere razzisti.
la cultura dell’accoglienza e’ fondamentale per fare di una societa’qualsiasi una societa’ umana.
Per quanti sforzi si possano fare, per aiutare gli emarginati e i perseguitati che cercano, in una regione come la sicilia un luogo in cui vivere,non si riuscira’ mai a dare vera accoglienza e lavoro, perche’ conosciamo bene quali siano le difficolta’-
Le autorita’ nazionali, devono insistere presso la comunita’ europea, affinche’ contingenti prestabiliti di immigrati, vengano trasferiti in tutte le regioni europee.
Solo cosi’, riducendo e ridistrbuendo, si potra’ dare concreti aiuti e certezze d futuro, a questi uomini che lottano per la sopravvivena.