Quattro date hanno scandito l’ultimo decorso della malattia (il tumore al colon scoperto nel 2020) che ha portato alla morte il boss Matteo Messina Denaro. Quattro date a partire da quel 16 gennaio 2023 quando, dopo 30 anni, non è stato più un superlatitante ricercato nel mondo ma un detenuto rinchiuso al carcere duro.
È la mattina del 16 gennaio 2023 quando Matteo Messina Denaro viene fermato alla clinica “La Maddalena” di Palermo. In day hospital dovrà sottoporsi alla chemioterapia. Più di cento uomini accerchiano la struttura e assediano la zona di San Lorenzo. «Come ti chiami?», gli chiede Lucio Arcidiacono, colonnello del reparto investigativo del ROS. Lui rsponde: «Sono Matteo Messina Denaro». Fuori la clinica verrà arrestato Giovanni Luppino, un agricoltore di Campobello di Mazara che l’ha accompagnato con una Fiat Brava bianca a Palermo. Matteo Messina Denaro, la notte stessa del 16 gennaio verrà trasferito presso il carcere di massima sicurezza de L’Aquila.
È l’8 agosto quando l’avvocato del boss Alessandro Cerella dice che il suo assistito «non può stare più in carcere». Denuncia un peggioramento delle condizioni di salute del boss e chiede il ricovero in ospedale. Matteo Messina Denaro verrà trasferito al “San Salvatore”, nel reparto di chirurgia con imponenti misure di sicurezza dove viene operato per motivi “non strettamente legati al cancro”.
Il 12 settembre le condizioni di Matteo Messina Denaro sembrano sempre più gravi. Per l’ex latitante è stata sospesa la cura per il cancro al colon, che lo affligge da diversi anni, e i medici lo sottopongono solo alla terapia del dolore. Alla luce dell’aggravamento delle sue condizioni il boss non tornerà più in cella.
Venerdì 22 gennaio: l’Ansa alle ore 20,53 batte la notizia che Matteo Messina Denaro è in coma irreversibile. Poche righe che danno contezza che la vita del boss è oramai alla fine: «Il boss Matteo Messina Denaro, ricoverato nel reparto detenuti dell’ospedale de L’Aquila, è in coma irreversibile. In serata i medici sospenderanno l’alimentazione».
AUTORE. Max Firreri