messe nere castelvetrano

Inequivocabile l’affermazione di Frà Alfio a conclusione della Messa domenicale del nove novembre scorso. Dall’altare della Chiesa dei frati cappuccini di Castelvetrano è partito l’accorato invito rivolto ai genitori di vigilare attentamente sui figli, soprattutto adolescenti, che attratti dal gusto del mistero e dell’esoterismo si fanno circuire dagli adepti delle sette sataniche, operative anche a Castelvetrano.

Il fenomeno delle sette dedite a magia, occultismo e satanismo è in tale diffusione in tutta Italia che già nel 1998 era stato elaborato un rapporto del Dipartimento di P.S. del Ministero degli Interni e nel 2006, presso il Dipartimento anti crimine della Polizia di Stato, è stata istituita la Squadra anti Sette (SAS) che coordina il lavoro delle Squadre mobili provinciali.

I risvolti criminogeni delle sette, soprattutto quelle sataniche, sono allarmanti: si registrano minacce, violenza morale, lesioni, abusi sessuali, spaccio di droga, induzione al suicidio, profanazioni di cimiteri, furti, maltrattamenti di animali. Secondo don Aldo Bonaiuto, animatore generale del Servizio AntiSette dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, che collabora con la SAS della Polizia di Stato, il satanismo si articola in tre livelli. Il livello più basso è quello del “satanismo acido giovanile”, costituito soprattutto da adepti giovani dediti spesso all’uso di stupefacenti e che praticano il vilipendio di cadaveri, i sacrifici di animali…”. Entrare in questo mondo è assolutamente deleterio. Gli adepti subiscono un vero e proprio lavaggio del cervello.

Devono assistere alle Messe nere il cui rituale è il contrario delle messe cattoliche, rinunciare al nome di battesimo per assumere quello di un demone, rifiutare le vecchie amicizie e accettare solo quelle della cerchia satanica; devono diventare crudeli verso uomini e animali usati per i sacrifici a Satana durante le messe nere. Scenari medievali? Favole metropolitane? Sembra di no, stando alle affermazioni di eminenti esponenti del mondo religioso e laico. Che il diavolo esista recentemente l’ha ribadito a chiare lettere anche Papa Francesco, nell’omelia del 30 ottobre, “A questa generazione – a tante altre – hanno fatto credere che il diavolo fosse un mito, una figura, un’idea, l’idea del male. Ma il diavolo esiste e noi dobbiamo lottare contro di lui”.

Anche il mondo scientifico parla dell’esistenza del diavolo la cui “frequentazione” produce come possibile conseguenza (una tra le tante!) la possessione diabolica chiamata, in termini scientifici, “sindrome diabolica”. A dichiararlo è lo psichiatra e psicoanalista Simone Morabito che specifica, documentandole con videocassette, le manifestazioni di tale sindrome: psicopatologiche (agitazione analoghe a quelle dei pazzi in fase acuta), paranormali (parlare lingue ancestrali, accusare i presenti di peccati commessi nel passato, prevedere cose naturali del futuro), antisacralità (avversione al sacro, terribili bestemmie).

Il fenomeno delle possessioni è in continuo aumento e a dichiararlo è padre Amorth, il noto presbitero paolino che ha al suo attivo migliaia di esorcismi. Secondo padre Amorth, la colpa è da ascrivere alla vita sregolata fatta di sesso, droga, ricerca del potere, del denaro, del successo, del benessere ad ogni costo. L’esorcista fa riferimento ai giovani dicendo: “ormai si sono deliberatamente consegnati nelle mani di Satana. Alla Celebrazione Eucaristica prediligono le messe nere e le sedute dai maghi. Queste azioni distorte e occulte prima li fanno cadere in peccato mortale e poi li fanno andare incontro alla possessione diabolica, con conseguenze fisiche e psicologiche destinate a durare anni interi”.

Da questo scenario inquietante, a quanto pare presente anche nella nostra “tranquilla” Castelvetrano, emerge la necessità di una responsabilità genitoriale attenta e vigilante che sappia cogliere dai comportamenti dei figli i segni di possibili coinvolgimenti in sette sataniche. Su questo esiste un decalogo significativo. I giovani interessati al satanismo hanno l’abitudine di procurarsi piccole ferite sulle braccia, con spille o lamette. Spesso si sdraiano sul letto, in silenzio, e cominciano a guardare il soffitto per ore. A volte si fanno tatuaggi con simboli satanici (croci rovesciate, il numero “666”, volti di demoni). L’abbigliamento è rivelatore: tendono a indossare ciondoli o medagliette con immagini e simboli satanici, insieme ad abiti neri. Molto diffuse le magliette di gruppi musicali di rock satanico e con immagini blasfeme. Bisogna fare caso alle letture (libri di occultismo e magia), alla musica (metallara e rock con inneggiamenti a Satana).

Un indicatore possono essere le copertine dei CD e i poster che compaiono sui muri della cameretta (se hanno immagini blasfeme, sanguinarie o se raffigurano simboli satanici). Attenzionare anche il linguaggio (bestemmie) e il comportamento (iniziano a non sopportare qualunque cosa appartenga al mondo della religione cristiana – preghiere, Messe, immagini sacre). La presenza di uno o alcuni di questi segni deve portare i genitori a potenziare il dialogo con i figli per scoprire le possibili cause del disagio facendo sentire il calore della propria amorosa presenza.

Rosaria Giardina
per giornalekleos.it

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