Domenica 25 maggio, ore 21, andrà in scena al teatro Selinus di Castelvetrano lo spettacolo scritto e diretto da Giacomo Bonagiuso “Mèdéa, arcana opera in canto”, una riscrittura in lingua madre, il siciliano arcaico, interamente cantata, della Medea di Euripide, con ambientazione risorgimentale. La tragedia di Medea è una tragedia esemplare. Euripide scrive e mette in scena una trama che non ha soluzione, uno scontro tra irragioni che conduce all’epilogo estremo. La lingua è espressione di un contesto, e di uno sfondo. Medea, siciliana, si innamora di un ufficiale garibaldino e si sradica da terra, cielo, lingua e canto, per trovare terre, cieli, lingue e canti diversi, inconciliabili, nemici.

Che l’opera sia cantata è una derivazione necessaria delle scelte fatte. Prima un omaggio a Euripide e alla tragedia, che cantata era, e non prosastica, e poi un sugello dello scontro linguistico tra Giasone e Medea che si fa scontro tra la ragione di Gorgia e quella di Carlo Martello, tra la musica a canone di matrice d’Oc e d’Oil e la tamurriata meridionale. Lo scontro tra Medea e Giasone, irrisolvibile, si fa pretesto per uno scontro tra lingua e tra canto.

Le musiche originali sono firmate dallo steso Giacomo Bonagiuso, da Riccardo Sciacca e da Francesco Less, gli elementi scenici sono di Maurizio Marchese, i costumi di Enza Genna, gli arrangiamenti di Francesco Less, e il mixaggio di Mariano Tarsilla. In scena: Roberta Scacciaferro (Medea), Francesco Less (Giasone), Giovanna Russo, Emanuela Lombardo ed Aurora Di Nino (Corifee), Matilde Fazio e Giacomo Bonagiuso (narratori). Ingresso libero. Prenotazioni: 0924907612. Lo spettacolo gode del patrocinio oneroso dell’assessorato regionale all’identità culturale e gratuito del Comune.

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