A venticinque anni dall’omicidio di Mauro Rostagno l’associazione “Ciao Mauro” ha indetto una manifestazione per oggi, giovedì 26 settembre, alle 11:30 davanti alla tomba del sociologo, sulla collina di Ragosia, nel cimitero di Valderice “con parole, canti, pensieri e silenzi. Insieme agli artisti trapanesi Tiziana Ciotta, Marco Marcantonio, Giuseppe Allotta e al ciclista Antonio Marchi, il quale per la terza volta compie in bicicletta il percorso da Trento a Trapani per ricordare Mauro e il suo impegno sociale“.
Sono stati anni trascorsi sapendo che Mauro è una vittima di mafia, ma anche senza conoscere gli assassini e i loro mandanti – affermano i promotori dell’iniziativa – senza una sentenza pronunciata da un Tribunale. Ventidue anni e quattro mesi sono stati necessari perché iniziasse un processo, tardivo, ancorché necessario. E, infine, dopo trentadue mesi di udienze, la conclusione del processo non sembra a portata di mano.
Questa contabilità del tempo ci lascia sempre perplessi e sgomenti; spesso ci chiediamo se la nostra ricerca di verità e giustizia ha ancora un senso.
Per ragionare insieme sul tema “Da Mauro Rostagno a Ilaria Alpi, quale informazione per i giornalisti uccisi”, si svolgerà l’incontro con i giornalisti Fabrizio Feo e Rino Giacalone, in Largo San Francesco di Paola giovedi alle ore 17,30. Infine una commemorazione ufficiale organizzata dal Comune di Valderice è stata organizzata sul luogo dell’omicidio, alla “stele per Mauro, vittima di mafia” alle ore 10.
Mauro Rostagno – wikipedia
Mauro Rostagno (Torino, 6 marzo 1942 – Lenzi di Valderice, 26 settembre 1988) è stato un sociologo e giornalista italiano. È stato uno dei fondatori del movimento politico Lotta Continua.
Di umili origini piemontesi, muore a 46 anni in Sicilia, vittima di un agguato mafioso.
Dalla metà degli anni ottanta lavora come giornalista e conduttore anche per l’emittente televisiva locale Radio Tele Cine (RTC), dove in seguito si avvale della collaborazione anche di alcuni ragazzi della Saman. Attraverso la TV denuncia le collusioni tra mafia e politica locale: infatti, tra i tanti servizi giornalistici di denuncia del fenomeno, la trasmissione di Rostagno seguiva tutte le udienze del processo per l’omicidio del sindaco Vito Lipari, nel quale erano imputati i boss mafiosi Nitto Santapaola e Mariano Agate, che durante la pausa di un’udienza mandò a dire a Rostagno che «doveva dire meno minchiate» sul suo conto.
Il 26 settembre 1988 paga la sua passione sociale e il suo coraggio con la vita: viene infatti assassinato in un agguato in contrada Lenzi, a poche centinaia di metri dalla sede della Saman, all’interno della sua auto, una Fiat Duna DS bianca, da alcuni uomini nascosti ai margini della strada che gli spararono con un fucile a pompa calibro 12, che scoppiò in mano ad uno degli assassini, e una pistola calibro 38. Rostagno muore così all’età di 46 anni.
Bettino Craxi e Claudio Martelli, quest’ultimo presente al funerale di Rostagno, indicarono subito la responsabilità della mafia nell’omicidio, ma nel 1996 la procura di Trapani reagì all’indicazione della pista mafiosa, accusando i due esponenti socialisti di voler depistare le indagini.
In memoria di Mauro Rostagno nasce il premio di giornalismo scolastico “Mauro Rostagno” promosso da Libera. Mauro Rostagno è ricordato ogni anno il 21 marzo nella Giornata della Memoria e dell’Impegno di Libera, la rete di associazioni contro le mafie, che in questa data legge il lungo elenco dei nomi delle vittime di mafia e fenomeni mafiosi.
Nel 2011, insieme a Andrea Gentile, la figlia minore Maddalena Rostagno ha pubblicato un libro sulla storia e sul suo rapporto con l’amato padre, intitolato: Il suono di una mano sola – Storia di mio padre Mauro Rostagno, edito da Il Saggiatore, (2011).
fonte. ANSA / Wikipedia
AUTORE. ANSA