Don Baldassare Meli, anni fa, all’Albergheria di Palermo lottava contro gli orchi dell’abuso sui bambini. Magro, bassino, tenace. Con una tempra d’acciaio riuscì a sopportare ingiurie e sofferenze.
La regola dei salesiani gli impose un distacco traumatico. “Sono parroco a Castelvetrano dal 2004″, racconta lui. In quei giorni, chi scrive raccontava le storie dell’Albergheria. Quando era difficile capire qualcosa, oppure quando il male appariva troppo malvagio e c’era necessità di conforto, era consolante bussare, di sera, alla casa salesiana di don Meli. Lui offriva quattro chiacchiere nel deserto dell’oratorio. Dava la chiave giusta per smagliare la matassa dei problemi, o il sollievo necessario per affrontarli.
Oggi lo sgomento è forte, in una puntata di Exit, alcune voci da Castelvetrano hanno idolatrato il feroce boss Matteo Messina Denaro, “un galantuomo”, “ci vorrebbe lui come sindaco”. Siamo proprio nel pascolo di anime di Don Meli. E’ un riflesso ricorrere a lui in questa sera colma di penosi interrogativi.
Don Meli, ha sentito l’eco delle polemiche sulla puntata di Exit?
“Qualcosa, non direttamente”.
Telecamere nel suo paese, che è anche la cittadina d’origine di Messina Denaro. E qualcuno stava col capomafia.
“Non lo credo possibile. Anzi, non è possibile”.
E’ accaduto.
“Allora, penso alla paura”.
Paura di ritorsioni?
“Non me lo spiego altrimenti”.
Si avverte la presenza di Messina Denaro?
“Indubbiamente, sì. Si avverte”.
Solo terrore?
“Magari qualcuno ritiene davvero che sia un benefattore. Per quella vecchia sciocchezza secondo cui la mafia offre lavoro”.
Una sciocchezza.
“Il lavoro neii beni confiscati c’è. La gente deve convincersi: l’onestà è l’unica via di riscatto e di impegno”.
E Messina Denaro?
“Hanno paura di lui”.
Un boss può pentirsi e convertirsi?
“Sì, con delle azioni conseguenti”.
Anche Matteo Messina Denaro?
“Oggi sarai con me in Paradiso, l’ha detto Cristo sulla croce e vale per tutti. Gesù parlava con i ladri e gli assassini”.
Lei, come sacerdote, se la sente di rivolgergli un appello alla conversione.
“Certo. La speranza di salvezza esiste per lui, come per ogni altro uomo”.
Roberto Puglisi
(per LiveSicilia)
AUTORE. Altre Fonti
Grandissimo padre Meli, peccato che la messa domenicale celebrata da lui dura mezza giornata, ma poi per il resto va bene..
Il pentimento è un atto di coraggio più grande di qualsiasi cosa..la conversione può salvare..scappare e nascondersi e rendersi invisibili pur avendo grosse responsabilita,è una grande debolezza d’animo!