«Candidarmi a sindaco? Stavolta no». Calogero Martire, 57 anni, consigliere comunale uscente rimarrà in panchina nella partita che si gioca per la poltrona di sindaco alle prossime amministrative di Castelvetrano il prossimo giugno. Martire a CastelvetranoSelinunte.it ha spiegato che «come gruppo “Obiettivo città” abbiamo ritenuto opportuno che non mi candidassi». La competizione per la carica di sindaco Martire la conosce bene. Nel 2019 tentò il duello con il pentastellato Enzo Alfano ma rimase staccato di 3.800 voti sull’onda del successo del M5S che in quegli anni incassava ottimi risultati ovunque. Anche a Castelvetrano dove vinse Alfano alla sua prima esperienza da sindaco. Martire entrò di diritto in consiglio comunale e, in questi anni, ha fatto dura opposizione all’attuale sindaco. E ancora non ha cambiato idea: «Per noi il consuntivo su Alfano rimane negativo, seppur lui sta lavorando tentando di accreditarsi», spiega Martire.
Se in questa tornata elettorale Martire non guarda alla poltrona di sindaco («c’è troppo confusione, situazione complessa») la sua coalizione (Obiettivo città e Castelvetrano giovani) ci sarà, eccome. «Vogliamo inserirci in un progetto dove ci siano persone capaci di amministrare», chiarisce Martire. Le interlocuzioni sono già avviate con l’avvocato Giovanni Lentini e col legale dialogano anche Mimmo Signorello e Salvatore Ingrasciotta, sostenuti dall’onorevole Mimmo Turano. Il nodo da sciogliere sarà se utilizzare il simbolo del partito “Prima l’Italia” oppure la lista civica “Ricominciamo Insieme”. Intanto un dato è certo: Calogero Martire non sarà candidato a sindaco. E la corsa si preannuncia a sei (Giovanni Lentini, Salvatore Stuppia, Marco Campagna, Salvatore Ficili, Salvatore Gancitano, Enzo Alfano).
AUTORE. Max Firreri