[di Max Firreri] Nuova visita della Commissione provinciale Inps, stavolta richiesta d’urgenza, per Gabriele Albano, il trentenne di Monreale affetto del morbo di Scheurmann e ora residente a Marinella di Selinunte.

Dopo che il Giornale di Sicilia ha raccontato la sua storia – tra la scoperta della malattia, le visite presso le commissioni Inps di Palermo e Trapani e poi il processo al Tribunale di Marsala per il ricorso presentato avverso la decisione dell’Inps di Trapani – la sede centrale di Roma dell’Istituto lo ha convocato, dapprima con una telefonata e poi con un telegramma, per una nuova visita presso la Commissione territoriale di Trapani. Così giovedì Gabriele Albano, accompagnato dal suo avvocato Antonino Bonanno, si è recato a Trapani dove è stato sottoposto a visita, «dove sono stato trattato bene e hanno guardato tutto accuratamente» racconta Gabriele.

Con sé ha portato tutta la documentazione che attesta la sua malattia e le cure alle quali, al momento, viene sottoposto con oppiacei e cannabinoidi per attutire il dolore.

Per conoscere la decisione della Commissione sul grado di invalidità che verrà riconosciuto a Gabriele Albano, bisognerà attendere 15 giorni, «termine che mi è stato anche confermato dall’Inps centrale di Roma» ha detto Albano.

Al giovane, attualmente è stato riconosciuto il 62% di invalidità con una sentenza del Tribunale di Marsala, al quale Albano si è rivolto presentando ricorso avverso quanto aveva deciso l’Inps di Trapani, cioè il 50% come «scoliosi».

Fu la stesso riconoscimento che, anni prima, diede l’Inps di Palermo, stavolta «come malattia generale». Per la sua malattia oggi Gabriele Albano è costretto a non poter più lavorare: per lui non è possibile fare nessun minimo sforzo, le ossa sono debolissime. Intanto, dopo che la storia è stata raccontata dal Giornale di Sicilia, le firme nella petizione lanciata su Change da Gabriele Albano sono arrivate a 58.370. «La petizione – spiega Gabriele Albano – l’ho voluta promuovere perché la mia voce da sola non viene ascoltata. Per il Ministero della Salute la cosa dovrebbe essere semplice: devono solo includere la mia malattia nella lista delle patologie, non chiedo altro».

Insomma si spera che questo caso sollevato dal Giornale di Sicilia abbia buon esito.

Max Firreri
per Giornale di Sicilia

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