Entro il prossimo mese di giugno, il tempio E del Parco Archeologico di Selinunte, sarà liberato dalle impalcature. E sempre a giugno, arriverà nel Parco, per la prima volta da quando è stato scoperto (1882) l’Efebo di Selinunte.
Si prospetta dunque, un estate davvero interessante per i turisti che sceglieranno di visitare l’area archeologica più vasta del Mediterraneo. Dal prossimo 31 maggio, salvo imprevisti, la famosa “statuetta” bronzea sarà a disposizione dei visitatori, fino al 31 ottobre prossimo.
Ad annunciare il trasferimento dell’Efebo, nella sede del museo esistente nel parco di Selinunte, è stato il sindaco di Castelvetrano, Felice Errante. “L’efebo torna a “casa” – ha dichiarato Errante – e dopo oltre 150 anni dalla sua scoperta: e’ un fatto storico. La preziosa statuetta dell’Efebo, -ha aggiunto il sindaco Errante-dopo diversi furti e varie vicissitudini , ritorna a Selinunte e ci rimarrà per tutto il periodo dell’Expo di Milano”.
Un evento storico, il trasferimento dell’Efebo che attualmente si trova nel museo civico di Castelvetrano e che è stato voluto dall’amministrazione comunale ,con la condivisione dell’assessore regionale ai Beni Culturali, Antonio Purpura.Buone notizie arrivanoanche sul fronte dei lavori di restauro dei templi.
Il direttore del parco, Giovanni Leto Barone sollecitato da molti turisti che hanno visitato l’area archeologica di Selinunte con il tempio di Hera “ingabbiato cosi risponde: “Erano lavori necessari, per la sopravvivenza delle colonne doriche. I ritardi sui tempi di consegna, sono stati causati per le diverse giornate di maltempo dell’inverno scorso ,che hanno costretto la ditta aggiudicataria a prolungare le attività fino a giugno” . Infatti, in questi giorni procedono alacremente i lavoro di restauro, iniziati lo scorso anno .
Per questi, lavori una nota azienda siciliana ha formulato una malta speciale, che mediante l’utilizzo esclusivo di calci naturali, ha permesso di riprodurre le caratteristiche originarie delle superfici e una finitura cromatica molto simile a quella della pietra selinuntina.
Previsti anche lavori, finalizzati al miglioramento della fruizione che riguardano il ripristino di alcuni tratti della viabilità interna tra l’Acropoli e il Santuario della Malophoros, e la rivisitazione della cartellonistica.
Lavori in corso anche per il completamento e allestimento museografico del Baglio Florio di Selinunte per un finanziamento complessivo di 2.849.950 Euro. I lavori hanno riguardato l’ammodernamento degli impianti elettrici, antincendio, climatizzazione delle sale e allestimento museografico. Una manna dal cielo’ per i 270 ettari di parco che, per la manutenzione ordinaria ha , una disponibilità di sole 2mila Euro.Una cifra che non basta neanche per le spese dell’ufficio.
Con questo finanziamento , diversi problemi dell’area sono stati risolti. Ne restano tanti altri. La mancata apertura dell’ingresso di Triscina, insufficiente attività di diserbatura e manutenzione del verde e l’ampliamento della pubblica illuminazione nella zona del Tempio G. Adesso, con la firma del decreto che definisce “Ente autonomo” l’area del Parco, diversi problemi potranno essere gestiti con i proventi della biglietteria che, nel 214 ha sfiorato il 1milione di Euro.
Filippo Siragusa
AUTORE. Filippo Siragusa