La stanza ha la finestra rivolta sull’isola di Mozia, «ogni giorno mi affaccio e penso…». Giovanni Lamberti, 49 anni, di Castelvetrano, ha preso il Covid-19 e sta lottando contro il virus in una stanza dell’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala. Nella città lilibetana il nosocomio è diventato da mesi Covid-hospital ed è quasi saturo: pochi posti disponibili in degenza ordinaria, chi viene dimesso e chi arriva perché ha già difficoltà a respirare. Giovanni Lamberti è già da una settimana ricoverato a Marsala, viene aiutato con l’ossigeno e sta seguendo la cura da protocollo. «Ho accusato dapprima febbre, poi una leggera tosse, ho perso gusto e olfatto e, infine, avevo difficoltà nel respirare», racconta Lamberti. Da qui la scelta di andare in ospedale, dapprima a Castelvetrano, poi, ricevuto l’esito positivo del tampone, trasferito a Marsala. «Qui dentro dimentichi gli impegni e hai molto più tempo per pensare – spiega Giovanni Lamberti – e davvero rifletti su cosa questo virus può fare».

A casa c’è la moglie, le sue due figlie, affetti lontani in questo momento mentre lui da solo – con il sostegno, l’impegno e la passione del personale dell’ospedale – sta affrontando la degenza. «Mi vedo con loro tramite videochiamate, benedetta tecnologia…», sorride Lamberti. In questi giorni è stato lontano anche dalla sua azienda dove un dipendente è risultato, come lui, positivo al tampone. «Questa esperienza ti segna per la vita – è ancora il suo racconto – oggi il mio appello rivolto a tutti è quello di stare attenti, prendendo tutte le precauzioni necessarie. La cautela non è mai troppa». E Giovanni Lamberti s’interroga: «Perché sono state riaperte le scuole? Invito chi di dovere a chiuderle, evitiamo ulteriori possibilità di contagio di questo virus invisibile e terribile».

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