Per la riduzione delle quote latte si mobilitò mezza Italia per il tonno rosso del Mediterraneo tutto tace. La scellerata decisione, adottata dall’Unione Europea, sulla diminuzione delle quote tonno, ha distrutto la marineria siciliana senza che nessuno, nelle sedi opportune, abbia mosso opposizione.
Il consigliere comunale Letizia Arcara (Presidente della VII Commissione Politiche culturali e giovanili – Pubblica istruzione del Comune di Marsala), esponente di Forza del Sud, esprime il proprio biasimo per la delicata faccenda che sconvolge, direttamente, la flotta peschereccia marsalese.
Ancora una volta, l’Unione Europea, sacrifica la Sicilia sull’altare della comunità per salvaguardare interessi internazionali di lobby e di potentati economici. “Fermare la pesca del tonno nel Mediterraneo – dicono i tonnaroti siciliani – è un’operazione che avvantaggia le flotte pescherecce dei Paesi Extracomunitari, fra cui quelle giapponesi”.
Il consigliere comunale marsalese del movimento Forza del Sud, la prof.ssa Letizia Arcara è molto vicina agli armatori, ai pescatori e alle loro famiglie che stanno subendo un ingiusto danno economico ed invita il sindaco, avv. Renzo Carini, la sua Giunta Municipale ed il Consiglio Comunale di Marsala, ad individuare le misure più idonee per intervenire con forza, compatti ed uniti, in Europa per salvaguardare un importante comparto economico siciliano, quale quello della pesca del tonno che, proprio a Marsala, è rappresentato da una non indifferente flotta.
La quota pesca del tonno con il sistema del palangaro di sole 220 tonnellate (erano 550 tonnellate lo scorso anno) è assurda se si considera che non c’è alcuna equità con le 1400 tonnellate di pescato autorizzato dall’Unione Europea per chi pratica la pesca con il sistema della circuizione (tonnare) che, come tutti sanno, è molto più invasivo e devastante per il delicato ecosistema. L’intervento del Ministro delle politiche agricole, alimentari, forestali e della pesca, on. Saverio Romano che, con decreto del 8 giugno u.s., ha stabilito una nuova suddivisione fra i soggetti autorizzati al prelievo delle quote di cattura del tonno rosso non ha risolto il problema di fondo. La marineria potrà contare sull’abbuono di altre 200 tonnellate di tonno pescato in questa stagione, in modo da assicurare l’immediata copertura delle catture accessorie e di quelle illecite, oggetto di sequestro nei giorni scorsi da parte delle autorità competenti. Illeciti che sono stati pesantemente multati. Il decreto del Ministro Romano ha evitato che il prossimo anno ai “palangari” venisse detratta la quota pesca in eccesso (200 tonnellate) ma non ha risolto il problema, tanto meno ha trovato una soluzione accettabile per la categoria che minaccia di disarmare le unità da pesca, con gravissimo danno economico per la Sicilia. Inoltre, il provvedimento potrebbe essere impugnato.
La Federcoopesca-Confcooperative, infatti, si è già dichiarata pronta a sostenere gli imprenditori che vorranno tutelare i propri interessi anche impugnando il decreto sulla ridistribuzione delle quote tonno. Il consigliere comunale di Forza del Sud, la professoressa Letizia Arcara seppure è consapevole che Il tonno rosso è una specie preziosa in via d’estinzione, evidenzia che continuando di questo passo, anche i pescatori di tonno, presto scompariranno a causa dei costi di gestione molto ingenti a fronte di un pescato che diminuisce di anno in anno. Non entrando in merito ai limiti imposti dall’ICCAT per la pesca del tonno nel Mediterraneo, il consigliere comunale Letizia Arcara di Forza del Sud invita il Sindaco, la sua Giunta Municipale ed il Consiglio Comunale a sollecitare l’apertura di un tavolo tecnico internazionale proprio a Marsala per esaminare e trovare una idonea soluzione al delicato problema, facendo presente che non è la pesca col metodo del palangaro a mettere a repentaglio l’ecosistema marino del Mediterraneo.
AUTORE. Redazione
ho letto bene!!!!!!!!! la pesca con il metodo del palangaro non mette a repentaglio l’ecosistema del mediterraneo…… certo, sarebbe vero se negli ami non abboccassero pure tartarughe, squali, tonno sottomisura, ect. ect., è vero la quota, direi in maniera scellerata, è diminuita, doveva mantenersi almeno quanto era quella dell’anno scorso, ma è pur vero che qualsiasi pesca utilizzata per pescare il tonno è molto dannoso per il mare, la tonnara fissa, tipo quella che c’era a Favignana, disgraziatamente, era un tipo di pesca molto brutta da vedere, anche abbastanza cruenta, e in mezzo ai tonni capitavano pure alcuni delfini, ma forse, paradossalmente, era meno dannosa di tutti gli altri tipi di pesca. Chi ha fatto le quote non capisce che così si alimenta la pesca illegale ed aumentano i furbi che spacciano la pesca del tonno in cattura accidentale, fatta la legge si trova l’inganno, ma, comunque è sempre gente che lavora e non va a rubare. Ah per concludere, è curioso che quest’anno è diminuita la quota ma, a quanto pare, è aumentato il numero dei tonni a mare. E I GIAPPONESI con i loro megapescherecci ringraziano…………