Il sistema sanitario siciliano – con le proprie strutture – è davvero pronto per affrontare i casi sospetti di coronavirus? Qualche giorno fa in alcuni ospedali della Sicilia sono state allestite dalla Protezione civile regionale alcune tende dove è stata annunciata l’attività di pre-triage. Si tratta di una delle prime misure prese dal governo regionale, annunciata dall’assessore alla salute Ruggero Razza. Tra quelle montate ce n’è una presso l’area d’emergenza dell’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano. Montata in poche ore la settimana scorsa, ma sino a questa mattina era ancora chiusa. «Stiamo provvedendo, aspettiamo le strumentazioni» è stata la risposta del direttore generale dell’Asp Trapani, Fabio Damiani.
E il personale? Dovrebbe essere lo stesso del pronto soccorso a garantirne l’apertura. Lo stesso che, contestualmente, dovrà garantire il funzionamento del normale triage del pronto soccorso. Basterà?
Le tende dovrebbero essere utilizzate per il primo triage dei pazienti che arrivano nei pronto soccorsi con sintomi influenzali riconducibili al nuovo Coronavirus in modo da evitare il passaggio negli ambienti frequentati da altri pazienti. Intanto dall’inizio dei controlli sul coronavirus, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno effettuato 367 tamponi, di cui 349 negativi. Sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 18 campioni, di cui quattro già validati (tre a Palermo e uno a Catania). Risultano ricoverati 5 pazienti (tre a Palermo e due a Catania), mentre 13 sono in isolamento domiciliare. Questi dati sono stati diffusi ieri dalla Regione Siciliana.