Ogni anno la solita storia, le nostre borgate sporche e poco invitanti per tutti quei turisti che invece pensano di trovare oltre alle meraviglie di una costa straordinaria, pulizia e senso civico.
Molti di loro magari non faranno più ritorno, altri invece proveranno a ritornare sperando di trovare borgate più invitanti.
Ma tra tutti quei villeggianti, c’è chi torna anno dopo anno, perchè nonostante tutto ama questa terra e a lei è legata da affetti che porta nel cuore.
Si chiama Julie è inglese doc e le sue vacanze ormai da tanti anni le trascorre a Marinella, dalla sorella e con i nipoti.
Ama Selinunte e sente che questo posto merita tanto soprattutto da chi lo vive, merita rispetto e senso civico da parte di tutti e passa parte delle sue vacanze così; con una paletta in una mano e una scopa dall’altra e cerca nel suo piccolo di riportare un pò di decoro in quelle strade che ormai considera anche un pò sue e che le vede ridotte al collasso dalla spocizia e dai rifiuti.
Questi luoghi fanno parte delle sue vacanze, di giorni che porterà nel cuore ed è così che vuole lasciare il suo contributo, affichè la piccola Marinella non sia maltrattata.
Il suo è un gesto di estremo amore per una terra che ha bisogno del nostro rispetto, perchè in quella terra scontata e maltrattata, Julie vede un grande potenziale, quello che spesso chi la sporca e la ignora non ha mai visto.
Quest’anno ha deciso di pulire parte della via Marco Polo mentre gli scorsi anni si era adoperata per pulire altri angoli dimenticati della borgata, poi le sue vacanze finiscono e lei torna in Inghilterra, lasciando però ai nipoti e a coloro che l’hanno incontrata con quella paletta in mano, un insegnamento di grande civiltà, perchè la terra non ci appartiene ma ci sta solo ospitando.
AUTORE. Patrizia Vivona
che tristezza dover ricevere di anno in anno lezioni di civiltá da parte di una forestiera…ce lo meritiamo!!!
E brava julie
Non tutti ce lo meritiamo, semplicemente viviamo in mezzo a una massa di ignoranti e deficienti che non riescono proprio ad accettare che devono curarsi di ciò che hanno piuttosto che dire “ci pensano gli altri al posto mio” però a un certo punto gli “altri” si stancheranno di rimediare ai “capricci” dei deficienti e non rimediano più, perchè comunque è inutile pulire se dopo poche ore te lo risporcano. Dimenticavo di citare i deficienti in seconda, ovvero chi li vede sporcare e se ne fotte.