In Sicilia “sono circa 150 mila i cittadini viventi, privati del medico di famiglia”. Lo denuncia la Federazione italiana medici di famiglia.
Dopo la presunta maxi-truffa emersa in Sicilia, legata al fatto che medici di famiglia avrebbero continuato a percepire l’indennità mensile anche per oltre 51 mila pazienti deceduti, il segretario generale della Fimmg, Giacomo Milillo, ha scritto al ministro del Welfare all’assessore alla Sanità siciliano, e al presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale.
Milillo sottolinea che “i medici sono in realtà parte lesa. Nel caso specifico dell’Asl di Palermo – spiega Milillo – i nostri medici hanno chiesto da tempo di intervenire sull’Anagrafe assistiti, per porre rimedio alle incongruenze rilevate, sia in merito agli assistiti deceduti, sia all’annoso problema della presenta in anagrafe sanitaria di decine di migliaia di cittadini che non hanno un medico di medicina generale. Pare che a fronte di 52 mila deceduti assistiti ci siano oltre 150 mila cittadini viventi, privati dell’assistenza del medico di famiglia”. Una situazione, spiegano dalla Fimmg, che si determina ad esempio quanto una persona si trasferisce o un medico va in pensione e il paziente non cerca un nuovo medico di famiglia.
ANSA
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