Il web è il nuovo mondo e comunicare tramite i canali social è ormai consuetudine affermata, tanto che c’è chi da questo ne ha creato un vero e proprio business. Social, profili, followers, dirette: sono vocaboli ormai facenti parte della nostra quotidianità. Ormai, è appuntamento di tantissimi che, di sera, aspettano la diretta di turno per avere la possibilità di acquistare, magari a prezzi molto più bassi rispetto ai negozi. Prodotti acquistati in tempo reale con pochi click, venduti mentre c’è chi spiega a cosa servono. Insomma, seduti sul divano, telefonino in mano e l’acquisto è fatto.
Quello a cui assistiamo è un trend in rapida crescita perché sfrutta la Fomo (Fear Of Missing Out) e crea un’urgenza nello spettatore di non perdersi offerte lampo o edizioni limitate. Ma chi fa queste dirette e vende online è perfettamente in regola con la materia fiscale? Cioè, chi vende emette un documento fiscale di supporto? Spesso no, perché chi vende online non ha nessuna azienda, non possiede nessuna partita iva ed è, quindi, fuori legge. È in regola, invece, chi, avendo un’azienda regolare, promuove gli articoli in vendita tramite la comunicazione digitale. A Castelvetrano tra le “live shopping” più seguite c’è quella della simpaticissima Francesca di Casa Goccia, attività svolta in piena regola sia durante le dirette che presso il negozio fisico in Via Pastrengo, 2. Un successo sul mondo dei social dal quale è nata anche una vetrina e-commerce sul sito web www.casagoccia.com con clienti da tutta Italia.
Il web, per chi è fuori legge, è considerato una giungla senza regole da seguire. Ma non è così. È opportuno fare chiarezza. Coloro che vendono online senza Partita Iva possono essere sanzionati fino 10.000 euro, ma l’importo può raddoppiare in caso di recidiva. Ovviamente vengono violate norme che vanno dal non comunicare le generalità dell’impresa all’assenza di una Partita Iva. Chi vende fuori legge è un abusivo e può incorrere anche nel sequestro della merce, dei computer e dei dispositivi utili alla sua attività lavorativa.
È successo di recente in provincia di Siracusa che due persone stavano vendendo online alcuni capi d’abbigliamento a basso prezzo e, mentre erano in diretta, la Guardia di Finanza ha bussato alla loro porta.Naturalmente erano abusivi e quella diretta gli è costata cara. Un’ultima nota a margine è doverosa: la vendita online senza Partita Iva è, tuttavia, consentita solo nei marketplace che prevedono la vendita occasionale, piattaforme come eBay, Subito o Facebook Marketplace.
AUTORE. Patrizia Vivona