Il “caso” della diga Trinità di Castelvetrano oggi pomeriggio approda alla Camera dei deputati. Nel corso del question time in diretta Rai, l’onorevole Davide Faraone di “Italia viva” chiederà al ministro per la Protezione civile Nello Musumeci che cosa intende fare il governo per evitare la chiusura della diga Trinità di Castelvetrano. Intanto da fonti del Ministero delle infrastrutture (proprietario dell’invaso) fanno sapere che «come sempre, c’è massima collaborazione tra il Mit e la Regione Siciliana per affrontare la questione della diga Trinità. L’obiettivo è trovare una soluzione in tempi celeri. Matteo Salvini segue con attenzione il dossier».
Come già raccontato sabato scorso da CastelvetranoSelinunte.it, il Ministero delle infrastrutture ha messo fuori servizio la diga, perchè la Regione (ente gestore dell’invaso) non avrebbe prodotto la progettazione di messa in sicurezza della diga.
La Conferenza italiana agricoltori (Cia) chiede un incontro con il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, per trovare una soluzione urgente che blocchi la messa fuori esercizio della diga Trinità. «La chiusura di questo impianto significherebbe la morte definitiva di centinaia di aziende vitivinicole che, ogni estate, per l’irrigazione, dipendono dalle acque di questo invaso. Senza l’acqua di questa diga non ci sarà futuro per 2.500 ettari di colture», dice Matteo Paladino, vicepresidente della Cia Sicilia Occidentale, in seguito alla lettera inviata alla Regione Siciliana dal ministero delle Infrastrutture per la messa fuori esercizio della diga Trinità di Castelvetrano.
«In queste settimane di pioggia – aggiunge Paladino – è stata sversata in mare una enorme quantità di acqua, è una situazione paradossale. Ai problemi della siccità si aggiungono quelli di una cattiva gestione delle acque. Da diversi anni la Cia lotta per un aumento di invaso per assicurare agli agricoltori del comprensorio una corretta irrigazione. Già l’anno scorso, a causa dello sversamento dell’acqua in mare, uliveti e vigneti hanno accusato un calo produttivo del 70%. Il ministero ha lasciato uno spiraglio aperto e si dice disposto a riesaminare il caso, la Regione deve intervenire per garantire l’irrigazione dei terreni per la prossima stagione».