Si inaugura lunedì 9 febbraio a Trapani il nuovo corso della cooperativa Calcestruzzi Ericina Libera. L’ azienda, esempio unico a livello nazionale, è un’attività confiscata alla mafia del trapanese, dal 2000 gestita in amministrazione giudiziaria e oggi resa ai siciliani: una cooperativa di sei soci, già lavoratori dell’azienda prima del sequestro, è stata costituita per ricominciare a produrre calcestruzzi.
Una giornata, quella di Lunedi’ 9 febbraio, per raccontare il nuovo percorso di legalità della cooperativa. Si parte alle ore 9,30 presso l’Aula Magna Polo Universitario di Trapani-Lungomare Dante Alighieri con un convegno pubblico. Subito dopo, alle 12,30 l’appuntamento è presso l’impianto della Calcestruzzi Ericina Libera in Via Francesco Culcasi Z.I. di Trapani per il taglio del nastro e inaugurazione del nuovo impianto di riciclaggio di inerti.
Da oggi per combattere le mafie degli appalti , si costruisce con il calcestruzzo della legalità. A raccontare il percorso fino alla completa restituzione del bene saranno tutti i protagonisti del proget da Libera, con Don Luigi Ciotti, a Unipol Banca e Unipol Gruppo Finanziario, che hanno dato credito alla ricostruzione, con il presidente Pierluigi Stefanini, a Renzo Pravettoni presidente dell’Anpar, oltre alle istituzioni, con il commissario straordinario di Governo per la gestione dei beni confiscati Antonio Maruccia e la partecipazione del prefetto Fulvio Sodano. L’azienda Calcestruzzi Ericina viene confiscata definitivamente al boss Vincenzo Virga nel giugno 2000.
Inizia allora un lungo e difficile percorso che, grazie all’impegno di molti, a cominciare dai lavoratori della stessa azienda, riesce oggi di dare vita a una nuova impresa sana e pulita. Come previsto dalla legge 109 del 1996 sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, i beni aziendali della Calcestruzzi Ericina vengono affidati alla cooperativa costituita dai lavoratori dell’azienda: la Calcestruzzi Ericina Libera.
Nell’area dello stabilimento di Trapani è stato realizzato, accanto alle strutture completamente rinnovate per la produzione di calcestruzzo, un impianto di riciclaggio di inerti tecnologicamente all’avanguardia per il nostro Paese. Nasce così una vera e propria filiera imprenditoriale, che consente di recuperare materiali altrimenti destinati a finire in discarica, o peggio ancora abbandonati nell’ambiente, e di trasformarli in una risorsa. È un importante risultato reso possibile dall’azione comune della Prefettura di Trapani, di forze dell’ordine e Procura della Repubblica, dell’Agenzia del Demanio e della Regione siciliana, dall’impegno costante di Libera, dal contributo di Unipol Banca e Unipol Gruppo Finanziario, di Anpar e Legacoop. Ma anche dalla passione e dal senso di responsabilità di chi ha amministrato l’azienda per conto dello Stato e di chi ha continuato a lavorarci nonostante le difficoltà del cammino. Oggi, la nuova azienda si candida ad avere un ruolo importante in un mercato, quello delle costruzioni, reso ancora più difficile dalla presenza invasiva delle organizzazioni mafiose. I soci della cooperativa Calcestruzzi Ericina Libera sanno di avere le carte in regola, per la qualità del loro lavoro e dei loro prodotti: da quelli ottenuti con il trattamento e il riciclaggio degli inerti, al calcestruzzo. Materiali e prodotti che hanno un valore in più: quello della legalità.
Per LIBERA presidio di CASTELVETRANOM.
Teresa Nardozza