Il giorno del tanto atteso apocalittico evento della fine del mondo, non c’è stato, in compenso il palcoscenico del Teatro Selinus ha lanciato una piccola stella ieri sera, un talento davvero innato lei è Claudia Calcara.
La sua interpretazione de “il cappellaio matto”, nel musical “Alice in Wonderland” portato in scena dagli studenti del Liceo Classico, ha davvero stupito gli spettatori. Lei nascosta dietro una apparente e celata pazzia, ha convinto il pubblico del suo talento, ma oltre all’impersonificazione caduta “a cappello” piuttosto che pennello, la cosa fondamentale è stata soprattutto la sua dote artistica nel comporre i testi delle canzoni intonate dai compagni, compito molto impegnativo per una ragazza che ha così poco tempo a disposizione! Che dire… che i maya intendevano un mondo pronto al cambiamento? Allora in bocca al lupo Claudia, e fa tesoro della tua “deliranza” sarà il tuo segreto per non perdere “la testa”.
Sinceri complimenti ad una sceneggiatura alquanto bizzarra e insolita oltre che magica, daltronde quando si pensa al capolavoro di Tim Button sono sempre gli occhi dello stregatto che t’insegnano a raccontare questa favola.
Un paio di scatti di Salvino Martinciglio
wonderful….
Vado a vedere gli spettacoli dei ragazzi spinto dalla nostalgia di quando ero anch’io fra i banchi e, nonostante si ripetano per lo più simili di anno in anno, non mi annoio mai contagiato dalla loro allegria e spensieratezza. Quest’anno per lo spettacolo del liceo classico sono rimasto a bocca aperta, con vero cuore posso dire di non aver assistito alla solita rappresentazione studentesca festaiola e leggera; non so chi è spinto da cosa ha fatto una scelta diversa, hanno messo in scena uno spettacolo impegnato sia per i testi, le coreografie e le musiche. Dietro un’ingenua Alice si nascondeva un messaggio profondo e particolarmente toccante, soprattutto in un periodo così delicato come il nostro. Bravi tutti i ragazzi, ma superba sicuramente Claudia con la capacità di modulare la voce da sembrare in alcuni momenti perfino irriconoscibile, riuscendo così a toccare le corde dell’anima. Non esistono parole per riuscire a raccontare l’eccellenza di questo spettacolo, bisogna essere lì e sognare riflettendo come Alice.
quella dello scientifico è stata eccezionale…
la rivista dello scientifico sarà stata pure carina e ben fatta, di questo non si discute.
Ma la profondità del personaggio del Cappellaio e la sua interpretazione completa, raffinata, sensibile e profonda di significato non è assolutamente commisurabile ad altre. E stata eccezionale.
vitop
La sua interpretazione raffinata, completa, sensibile, profonda e – se permettete – dal vivo. Non registrata in un computer. Possibile che se pure qui si parli d’altro ancora con queste noiosissime rivalità tra riviste finiamo a parlare. Qui si parla di un’altra cosa, per fortuna si parla di una cosa del tutto differente accaduta durante uno spettacolo in cui dei liceali si sono messi a confronto con loro stessi e non con gli altri liceali. Lasciamo questo momento a Claudia e non ci mettiamo a fare le solite manfrine.