La sua foto di spalle – capelli lunghi rasta – è quella che anche noi di CastelvetranoSelinunte.it abbiamo pubblicato. E abbiamo raccontato di un giovane in preda a una crisi che, a piedi scalzi e a dorso nudo, si aggirava tra le macchine ferme al semaforo di via Partanna a Castelvetrano. Per diritto di cronaca abbiamo informato i lettori di cosa è successo ma, sempre per un diritto sacrosanto di verità, abbiamo scelto di conoscere la storia di quell’uomo solo, mossi, come giornale, da un post che la sua mamma, Maria Lisa Montoleone, ha pubblicato sui social. Un appello, un grido d’aiuto di una madre per un figlio presto etichettato sui social come “pericoloso”, con giudizi affrettati e gratuiti. Eppure dietro quell’uomo solo in strada c’è la storia di Francesco Quarrato, 36 anni, una passione sfrenata per la musica, per la natura e per gli animali. Proprio quel giorno in cui è sceso in strada a piedi scalzi e a dorso nudo, compiva gli anni. Un compleanno difficile di cui Francesco non ricorda nulla perché in preda a delirio e allucinazioni. «Qualcuno gli avrà venduto droghe sintetiche, un mix che per lui è stato devastante», dice il padre Giovanni Quarrato. Come racconta il suo papà, Francesco è uno «che si fida». E per i genitori è questo che «ha tratto in inganno nostro figlio».
Una storia di dipendenza quella di Francesco, ma anche di emarginazione in una società che spesso non guarda gli ultimi, che lascia indietro i giovani, «perché capita che dietro il perbenismo ci sono ambiente tossici – dicono i genitori di Francesco – e molti giovani fanno uso di sostanze sintetiche diventando dipendenti». E la mamma racconta che «dopo quello che è successo a Francesco qualche giorno addietro e che è finito sui giornali, mi sono arrivati messaggi privati di altre mamme preoccupate». C’è un pericolo costante e i soggetti fragili – come Francesco Quarrato – spesso finiscono per assumere droghe che devastano il cervello. Da qui l’appello a non girarsi dall’altra parte: «Abbiamo bisogno di aiuto, di non rimanere soli – dicono i genitori di Francesco – e il nostro appello è rivolto anche alle istituzioni affinché contrastino i venditori di droghe, di morte».
Dietro gli ultimi e gli emarginati ci sono sempre storie di uomini fragili che, come nel caso di Francesco Quarrato, hanno bisogno anche di una carezza o di un abbraccio. Glieli hanno dati con tenerezza gli uomini in divisa, carabinieri e polizia municipale, mentre lui era in preda alle allucinazioni e gli uomini del 118 lo invitavano a mettersi sulla barella. Ora che si trova in un centro psichiatrico lontano da Castelvetrano Francesco non ricorda nulla di quel giorno. I suoi genitori sono andati a trovarlo anche oggi pomeriggio: «vogliamo che, una volta fuori la struttura, vada via da Castelvetrano – dicono Giovanni e Maria Lisa – ma speriamo che il nostro appello verso istituzioni e società castelvetranese non cada nel vuoto. La nostra ferita sia d’esempio verso gli altri affinché non si girino dall’altra parte…».

Francesco Quarrato insieme ai genitori Maria Lisa Montoleone e Giovanni Quarrato e il fratello.