Matteo Messina Denaro e Giuseppe Grigoli sono stati condannati, in appello, rispettivamente a 20 e 12 anni di carcere.
Grigoli, ex re dei Despar tra le province di Trapani, Palermo e Agrigento, avrebbe messo a disposizione della mafia la sua catena di supermercati.
Già dal dicembre del 2007 le sue proprietà sono state sequestrate, confiscate e affidate ad un amministratore giudiziario di Palermo, Nicola Ribolla.
Il compito è arduo: conservare i posti di lavoro. Solo la sopravvivenza delle aziende può dimostrare con i fatti che la legalità paga e non è soltanto una bella parola pronunciata in conferenze e manifestazioni.
Ma dal 2008 ad oggi le aziende dove lavorano più di 500 dipendenti (compreso l’indotto), non vanno affatto bene.
Nel tempo chiudono vari punti vendita Despar a Marsala, Gela, Partinico, Ribera e Trapani.
Si spengono le aziende fornitrici di cui la Gruppo 6 possiede la quota di maggioranza, come la “Provenzano Mozzarelle”, che forniva formaggi e latticini per gli scaffali dei supermercati del marchio: è fallita nel maggio scorso. Tutti a casa.
Una sorte simile pare stia toccando anche alla “Special Fruit”, altra importante costola del sistema, da poco messa in liquidazione.
Alla luce di tutto questo viene davvero difficile interpretare positivamente le ultime sindacalizzazioni dei dipendenti. L’iscrizione al sindacato è una scelta che non può essere ipocritamente letta come una sorta di nuova coscienza del lavoro, finalmente libera dall’oppressione illiberale di Grigoli.
È ormai fin troppo evidente che il sindacato sia rimasto l’ultima speranza, l’ultima ancora di salvezza per il proprio posto di lavoro; unico strumento per difendersi oggi dalle temibili “riorganizzazioni aziendali”, dagli eventuali declassamenti di mansione, dalle mani su ferie e permessi, fino al pericolo dei licenziamenti.
Ma siamo proprio sicuri che l’amministratore giudiziario sia stato messo nelle condizioni ottimali per poter gestire il più importante ingrosso di generi alimentari della Sicilia occidentale?
Lo Stato è riuscito a coniugare i preziosi risultati giudiziari con il contesto sociale e lavorativo del territorio?
Perché non è stata posta la necessaria attenzione alle inevitabili conseguenze culturali e psicologiche insite in un cambiamento forte, come il passaggio ad un’amministrazione giudiziaria?
L’impressione è che lo Stato, non riuscendo a mantenere quei posti di lavoro, rischi in realtà di vanificare l’attività di magistrati e forze dell’ordine. Oltre ad incidere pesantemente sulla consapevolezza dei dipendenti, la cui insoddisfazione potrebbe spingerli ad una pericolosa equazione: Grigoli ci dava lavoro, lo Stato ce lo sta togliendo.
Un’equazione figlia di un atavico malessere che, da tempo immemore in Sicilia, le istituzioni non sono mai riuscite a lenire.
Egidio Morici
www.500firme.it
essendo un dipendente della Special Fruit e leggendo questo articolo, vorrei chiedere a tutti: ma a me, padre di 3 figli e a tutti i miei colleghi, chi ci aiuterà, i politici che fino ad ieri hanno telefonato o bussato alle nostre porte, dove sono? Non sanno o fanno finta di non sapere nulla??? Aspetto una risposta.
Complimenti per l’articolo..Lo stato ha fallito in maniera clamorosa..L’equazione fatta nell’articolo corrisponde a verità. Grigoli=lavoro
La nostra mentalità è di gran lunga più aperta rispetto coloro i quali ci ritengono dei semplici contadini mafiosi..
Il signor XXXXXXX e company hanno mangiato tanti di quei soldi che ora non hanno neanche più un euro per pagare i dipendenti..Risultato, azienda in liquidazione.
GRAZIE STATO, GRAZIE ITALIA, Non siete poi così diversi dalla mafia.
Questa situazione è una colossale MERDA, lo Stato, se esiste e se vuole continuare ad esistere, DEVE PROVVEDERE CON IMMEDIATEZZA, dando gli incarichi a persone CAPACI e non ai primi idioti con la stampa del piede sul sedere!!!
Questo modo di (non) gestire l’economia ci porterà, senza alcun dubbio, alla guerra civile… è solo questione di tempo.
Poi non mettetevi a piangere, perchè nessuno avrà pietà di voi.
lo stato fa il gioco dei mafiosi e noi poveri allocchi crediamo che vivere e mangiare grazie a questi ultimi sia di gran lunga migliore… due facce della stessa identica moneta
purtroppo devo ammettere che la sconfitta dello stato è sotto gli occhi di tutti…siamo in dittatura e questo fa parte del progetto…
Non solo è sotto gli occhi di tutti la sconfitta dello stato, ma anche lo scarso interesse da parte delle istituzioni locali e non solo, di voler tentare, in qualsiasi modo, di risollevare le sorti di queste aziende,aziende in cui lavorano persone del luogo e che porteranno sicuramente danni all’economia locale.
Sicuramente lo stesso ne esce sconfitto
Che razza di concittadini piagnucolosi!!
Perché non iniziate ad organizzarvi da voi?? Perché i 500 dipendenti invece di invocare le istituzioni (ingiustificatamente) non si riuniscono e cercano di contattare un credito cooperativo/istituto bancario e avviano loro stessi una cooperativa in modo da diventare i veri proprietari e responsabili del futuro della propria azienda?! Perchè non cercare poi un imprenditore capace (magari giovane) che rilevi, in questo modo, l’azienda e che la sappia gestire per bene?
Cari concittadini, se i nostri adorati avi potessero giudicarci, direbbero senz’altro che siete solo piagnucolosi e meritiamo quanto stiamo subendo! Avete perso lo spirito di solidarità e d’iniziativa che aveva sempre contraddistinto il fiero e ingegnoso popolo siciliano!
Riprendetevi da soli la vostra Dignità e il vostro Lavoro prima di invocare un aiuto dallo Stato come fosse un’emergenza. Provate a superare le difficoltà creando una vera società civile..
piagnucolosi e disfattisti che non siete altro!
Francesco Leggio
p.s. Caro Paolo lo Stato Italiano, che è il più forte alleato contro questa neoplasia mafiosa presente nel nostro territorio, è reso tanto marcio da alcuni (immeritevoli) italiani scelti proprio dalla base della piramide sociale che è il popolo.. quindi la colpa ricade solo su di noi!
Photoshop mette a disposizione la bacchetta magica!
Di colpo si farà la cooperativa e più velocemente si trova l’istituto bancario disponibile e l’imprenditore pronto a rilevare!
Questo film, è sul digitale terrestre?
Caro francesco Leggio, hai mai visto il film “Pierino colpisce ancora”?? ti dedichiamo questa scena, ti darà il comico stesso la risposta. http://www.youtube.com/watch?v=SzDsSRlajyc
lo “stato” si è accaparrato una delle più grandi e innovative azienda presenti sul territorio create da “pino” gricoli con intelligenza,competenza,coraggio e di sicuro fatica e rischio personale
onore ad un imprenditore che ha operato in un ambiente
compromesso,rischioso,colluso e che forse ha sbagliato,ma giudicare e divino,distruggere invece a quanto pare è “statale”
pietro genco
Sognare è facile, ma da queste parti per ottenere qualcosa ci vogliono le bombe.
Scusate la crudezza del termine, ma vista l’inscalfibilità di certe teste… andare in banca… tsè… e perchè non da Monti direttamente?
Francesco leggio è sicuramente uno di quelli al quale lo stipendio arriva dritto dritto nel conto corrente senza prendersi “furnicie” di nessun genere. Gli vorrei dire visto la sua grandezza e genialità mentale: Perchè non vedi tu di contattare un credito cooperativo/istituto bancario e avvii tu stesso una cooperativa in modo da diventare il vero proprietario e responsabile del futuro della azienda?! Perchè non cerchi poi un imprenditore capace (magari giovane) che rilevi, in questo modo, l’azienda e che la sappia gestire per bene? Te la senti? Te la senti nel 2012 di fare una operazione del genere considerando come le banche ti aspettano alla porta adffilando i coltelli? La dignità di questa gente che ha perso e perderà il proprio lavoro sei tu che la salvaguardi con questi commenti fiacchi, inutili ed insensati? Oppure ti stai prendendo gioco di loro ridendogli alle spalle. No, dillo perchè tutti qui ancora non l’abbiamo capito. Non fai altro che avvalorare il tuo stesso pensiero, cioè che lo stato Italiano è reso marcio da alcuni (immeritevoli) italiani.
Basta andare su http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2012-05-20/riconvertire-imprese-territori-081829.shtml?uuid=Abah6RfF&fromSearch
ed è solo uno dei tantissimi esempi, credo molto più interessante dello spezzone di quel demente di pierino..almeno per me che non lo conoscevo.. e consiglio la lettura anche della 2° pagina dello stesso articolo.
Quindi faccio un “in bocca al lupo” di cuore a tutti e 500 i dipendenti perché possano superare coesi e migliorati questo momento di difficoltà!
Francesco Leggio
p.s. Vergognati Giuseppe! Sono un umile studente che si sta “godendo” i suoi miseri 300 euro di borsa di studio in Germania, compiendo diversi sacrifici, con l’assoluta determinazione di ritornare presto.. è facile, nell’anonimato, sputare e vomitare false congetture sul mio conto! vergognati se ne sei capace
Sig. Francesco, io sono uno dei 500 dipendenti, e ti dico che non è tutto rosi e fiori, come prima di tutto mi dispiace per tutti i dipendenti della special fruit di cui conosco tutti augurando che posso trovare sistemazione lavorativa il più presto possibile data le circostanze di vita quaotidiane.
Sig. Leggio, riguardante la creazione di una cooperativa non è cosi facile ha farsi, anche le banche stesse oggi non ti danno più credito e poi trovare un imprenditore nelle nostri parti per rilevare l’azienda è impossibiile.. non è facile per come si vuol credere sempre nella speranza che questa attività continui dato che vi sono molte famiglie che vivono con questa azienda.
Non vi preoccupate, Le Coop stanno arrivando…!!
in effetti è il traguardo fissato dagli amministratori statali.
In fondo La Coop deve solo dare 400 mila euro a Special Fruit !!
chi lo sa forse con quei soldi si sarebbe salvata
ma purtroppo è amica degli attuali amministratori !!
La Gruppo 6 farà la stessa fine.
Caros alvatore leggio!!…VERGOGNATI veramente prima di entrare nel merito di cosa dovrebbe fare e invece non fa “PIAGNUCOLANDO” un padre di famiglia che ha perso il proprio lavoro, la propra dignità e la felicità di guardare negli occhi i propri figli coscente del fatto che non può dare a loro il futuro che meritano!!!… T’avissi a quagghiari la facci al posto di fare lo “statista” e il genio dall’unico neurone seduto dietro la tastiera quando i tuoi, a differenza di tanti altri, hanno avuto la possibilità di mandarti a scuola e riuscire a comprarti i libri. Ma come dice me cucinu Filippo “Dio è grande” e arriverà il tempo per tutti. Hai insultato con aria da filosofo tanti e tanti padri di famiglia che sicuramente ti potrebbero insegnare la vita e le risposte che ricevi sono solo quelle che meriti…quindi fai marcia indietro e commenta i fatti che veramente ti possono riguardare piuttosto che fare vedere che pensi più degli altri …vai va…
Questo articolo mi pare quantomeno fuori luogo. Mi dispiace tantissimo per tutti i dipendenti rimasti senza lavoro, ma un’azienda della mafia non fallisce semplicemente perchè serve alla mafia stessa per riciclare denaro sporco, e ha quindi una fonte inesaurubile di introiti a sua disposizione, non potrà mai andare in rosso!
ma da dove viene questo denaro?CHI PAGA per tenere in vita le aziende e il lavoro di tante persone???io no, mi dispiace, non a questo prezzo.
basta un niente per distruggere il lavoro fatto da una vita lo stato e come il cancro 500 dipendenti con le rispettive famiglie saranno uccise come la magistratura ha ucciso la famiglia grigoli
i dipendenti piangono, è fanno bene, perchè non sono stati in grado di unirsi contro queste persone “Amministratori”, che fanno il brutto e il cattivo tempo.
in 5 anni sono stati in grado di fumarsi un patrimonio aziendale e hanno portato le aziende al baratro.
Prendono stipendi d’oro i signori amministratori, assumono gente fallita, per far fallire prima le aziende, e li ricoprono d’oro. E i dipendenti piangono.
Quindi i dipendneti di Grigoli e Grigoli sono mafiosi?
Sbagliato!!
Quello che grigoli era riuscito a costruire grazie alla sua capacità imprenditoriale, lo stato sta distruggendo con l’incapacità di questi amministratoti
In questi anni le aziende del gruppo 6 sono andate avanti con grande difficoltà, sia per la chiusura dei rubinetti delle banche sia per la furberia di alcuni che hanno approfittato della situazione per non pagare quanto dovuto alle varie aziende mettendole in grande difficoltà. Per far capire a qualche filosofo che scrive su questo Blog quando c’era Gricoli se gli dovevi dei soldi ” o li trovavi oppure te li trovava lui” questa è la verità.
Gli amministratori hanno delle responsabilità, la situazione finanziaria è degenerata proprio per questo fenomeno.Picchì niatri Siciliani semu sempri li soliti sperti!!!!
Quello di creare una cooperativa investendo i soldi della liquidazione/mobilità, è una cosa che al nord funziona, perché da noi no?Allora smuovetevi il culo e se viene un matteo messina denaro o un grigoli a chiedervi conto e ragione, siete in 500, dategli un calcio nel culo e cambiate la mentalità. Basta piangersi addosso e invocare la mafia, abbiate coraggio, conigli.
tutti sapienti…col culo degli altri. Questa è l’immagine della Sicilia.
Forse potrebbe essere utile ricordare, per maggior chiarezza, che qui non si parla di lotta tra lo Stato e la Mafia, e questo per una semplice ragione: che Grigoli non è un mafioso.
Chi lo conosce, si ricorda di un uomo semplice, operoso, che ha iniziato a lavorare da ragazzino, e non ha mai smesso un momento, nemmeno all’apice del proprio successo. Per far smettere Giuseppe Grigoli di lavorare, hanno dovuto arrestarlo.
Colpendo Grigoli dunque, non si colpisce la mafia. Si colpisce lui, la sua famiglia, si colpiscono i suoi dipendenti, le sue aziende, e si colpisce il territorio in cui le sue aziende operano. L’interesse che ha indotto chi lo ha colpito a farlo dunque, non va ricercato in un astratto e nobile amore per la giustizia e la libertà d’impresa, ma per un ben più profano (ma evidentemente non meno efficace) attaccamento ai beni terreni: in sostanza, lo hanno fatto proprio per rubargli le aziende e i soldi.
A Grigoli e alla sua difesa non sono stati garantiti nemmeno i diritti minimi. Al di la della terminologia, la condanna è stata eseguita in anticipo, 5 anni fa, basandosi sulla semplice parola dei PM: agli accusatori di Grigoli non è mai stato richiesto di presentare alcuna prova. E’ sempre bastata la loro parola, niente di più.
L’ultimo atto del processo poi, l’appello, consumatosi pochi giorni fa a Palermo, è stata l’apoteosi del ridicolo: un processo farsa aperto e chiuso in poche ore, impedendo alla difesa persino di far ascoltare la propria voce, in un’atmosfera surreale di pregiudizio, con una sentenza che pareva già scritta da anni. Alla faccia della presunzione d’innocenza.
Non vale la pena nemmeno menzionare gli amministatori giudiziari coinvolti in questa vicenda, di loro è già stato detto tutto, e i risultati raggiunti mi pare li qualifichino con sufficiente precisione. Sono però poco più che comparse: la loro selezione, per gli amanti del cinema italiano, ricorda un pò il modo in cui Oronzo Canà viene chiamato a dirigere la Longobarda: a voler pensar male, sembrerebbe quasi che li abbiano scelti poco capaci, proprio per essere certi che fallissero…
Quanto alle leggende delle cooperative, non alimenterei facili fantasie, non funzionano quasi mai nemmeno al nord, sono solo pochissime le eccezioni…del resto, non ci si inventa imprenditori, e un’azienda con 500 proprietari è un’azienda che non ha nessun proprietario. Questa è la verità.
Ai dipendenti va espressa enorme solidarietà, e un’esortazione: non perdetevi d’animo! Non si è perso d’animo Grigoli, che in questi 5 anni non ha mai smesso di lottare per dimostrare che il suo lavoro e le sue aziende sono espressione di un impegno concreto di tanti collaboratori onesti e capaci (e non il frutto di facili compromessi), non perdetevi d’animo nemmeno voi. Mettete il massimo di quello che siete nel vostro lavoro, cercando di sopperire, con la vostra passione e il vostro impegno, alle eventuali incapacità dei manager.
Se c’è una possibilità di salvare le aziende e il vostro posto di lavoro, passa attraverso questo sacrificio e questo impegno.
Sign. Luca sono completamente d’accordo con Lei quando afferma che creare una cooperativa non è per nulla facile (conosco bene il tipo di mentalità conflittuale esistente nella nostra città) però Le auguro di trovare la forza e la determinazione necessarie per un tentativo e non si lasci scoraggiare tanto facilmente..
credo che sia soprattutto Vostro interesse tutelare la sopravvivenza di questa azienda e del Vostro posto di lavoro..
per me un uomo che perde il lavoro ma sa lavorare e rispettare l’opinione altrui, in modo onesto, non perderà mai la propria dignità..
la mafia invece te ne priva e ti sfrutta a suo piacimento!
Saluti,
Francesco Leggio
p.s.
comunque mi rattrista leggere che quando una persona prova a proporre qualcosa e ad esortare i propri concittadini ad organizzarsi da sè, viene attaccato, offeso e spinto a disinteressarsene egoisticamente.. mi stupisce vedere che molti di voi si siano completamente dimenticati che sarà proprio la mia generazione a pagare la vostra pensione quindi, o iniziate a voler i giovani schietti ed onesti imprenditori oppure vi ritroverete circondati da tanti giovani senza idee né lavoro (per adesso “solo” il 34%) che non sapranno mantenervi..
Il sign.cesare ha pienamente ragione.il tribunale inviando questi amministratori ha voluto far fallire tutte le aziende di grigoli, uccidendo coloro i quali lavoravano onestamente con impegno e danneggiando il territorio.Le scelte prese dagli amministratori in questi anni, sono state a dir poco sconcertanti , scelte esclusivamente clientelari volte a favorire solo chi conveniva loro.
ricordo vari articoli sui media locali, sulla carta stampata locale, dove si evidenziava l’ottimo lavoro svolto, perche’ non chiamano adesso i giornalisti per ammettere la loro incapacità?
Francesco, sei proprio duro, non hai capito niente della vita..Qua si tratta di un uomo chiuso in galera da 5 anni
e le sue aziende sono in mano ad incapaci, anzi capaci si: di feegarsene. Per questi signori le aziende sono come tante altre, fallendo queste gli daranno altri incarichi e salutiamo.Intanto però comandano e fanno gli imprenditori, imprenditori con i soldi degli altri con il lavoro di chi l’azienda la creata e la vista nascere e crescere “Pulita e Onesta”, fanno gli imprenditori senza soldi, sanno solo prendere senza mettere le mani in tasca.
I dipendenti non possono fare niente, se parlano li mettono da parte o li sostituiscono.
io mi domando dove sono i SINDACATI, fate qualcosa andate a vedere dentro i bilanci di queste azienze
tutti parlano e nessuno fa niente.
Tanto per portare un po’ di esempi di supporto al sign. Luca, leggete cosa ha pubblicato proprio ieri il sole24ore su: http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-07-08/bossless-aziende-senza-manager-152829.shtml?uuid=Abyxjl4F
“Bossless” è un titolo perfettamente calzante per il nostro caso.. vi faccio notare che la morningstar farms ha anch’essa 500 dipendenti eppure non sta fallendo anzi è una costola della kellogg’s e leader del settore degli alimenti vegetariani/vegani!! Nell’articolo potete leggere anche di un’altra azienda con 9mila dipendenti che funziona in questo modo, ed è solo diciotto volte più grande..
se è necessario un cambiamento/miglioramento bisogna iniziare a guardare lontano e puntare in alto altrimenti saremo sempre manipolabili e precari..
si inizi a produrre e consumare beni essenziali e prodotti alimentari nella e della nostra zona, cercando di esportare le nostre eccelenze all’estero..
impariamo ad andare in bici e a rispettare l’unica nostra miniera inesauribile che è l’ambiente e il meraviglioso paesaggio siciliano e magari staremo meglio tutti..
poi se volete continuare a dare tutta la colpa allo Stato o accusare di arroganza chi vi dà solo qualche spunto di lettura, fate pure.. è giusto che ci sia libertà di opinione
Francesco Leggio
p.s.
Sign. Cesare fino a prova contraria però il sign.Grigoli è stato condannato, in appello, a 12 anni per associazione mafiosa ma mi auguro che questo mio concittadino possa riuscire a dimostrare nei tempi e luoghi più idonei, cioè al più presto e in tribunale, la sua innocenza. Solo in questo modo si sarà evitato un altro vergognoso coinvolgimento della mia Città in episodi che mortificano l’onestà e la capacità di tanti imprenditori castelvetranesi.
Niente paura!!…Il ragazzo che scrive, Francesco, fa parte della classe intellettuale, intraprendente, furba e conoscitrice a fondo della vita che ci salverà tutti dal baratro. Persone come lui che nel 2012 leggono(?) il Sole24Ore come minimo saranno futuri Ministri!!…però purtroppo non ha capito che nel 2012 gli onesti non sempre si trovano fuori, anzi. Ma diamogli tempo e presto se ne renderà conto.
Caro Leggio,
gli spunti di lettura sono sempre benedetti, si figuri, grazie anzi!
Tuttavia temo che una semplice lettura da spiaggia difficilmente regali soluzioni. I casi che lei cita sono tanto comuni da essere sparpagliti nel globo, con una densità statistica pari a uno per continente. Ad ogni buon conto, è fuori di dubbio che esistano nella storia esempi di aziende con governance innovative, che riescono anche ad eccellere. Pensare che tale modello sia esportabile sic et simpliciter mi sembra tuttavia leggermente utopistico. Se poi si aggiunge che l’ambiente di cui si sta parlando non è la Silicon Valley ma la Sicilia Occidentale, vede bene che parliamo di sesso degli angeli.
Quello che lei dice su Grigoli è tautologico: Grigoli è stato condannato e dovrà dimostrare in Cassazione se era giusto condannarlo o no. Amen. Questo è chiaro. Il fatto che sia stato condannato non significa tuttavia che fosse colpevole (per inciso, anche se venisse condannato in Cassazione non significherebbe essere colpevoli), nè significa che le leggi siano giuste.
Le leggi che riguardano la lotta alla mafia sono particolarmente dure (per una ragione comprensibile) e questo può generare, frequentemente, errori giudiziari clamorosi. Lo Stato li ritiene errori inevitabili, un piccolo prezzo da pagare, per la collettività, affinchè gli strumenti di lotta alla mafia siano più incisivi. Quando però a finire alla gogna è un cittadino onesto, è difficile spiegare a lui che “la sua vita è un prezzo da pagare per la nobile causa della lotta alla mafia”. La verità è che la nostra Costituzione è di per sè garantista, ma le ultime leggi penali in quest’ambito, scritte forse con troppa fretta, sulla scorta dell’emozione per eventi orrendi e sanguinari, di garantista non hanno più nulla, sono spesso diventate giustizialiste, draconiane, e mostruose. In una parola, ingiuste.
Mi dica lei: è giusto che un uomo venga arrestato nel cuore della notte senza prove, sul principio per cui “se non lo arrestiamo, le indagini non le possiamo fare, e le prove non le troveremo mai”?
E’ giusto che per 5 anni, da quella notte, non esca più di carcere, in attesa prima che facciano le indagini, e poi che con tutta calma lo giudichino?
E’ giusto che il giorno stesso del suo arresto tutti i beni suoi e dei suoi familiari vengano congelati, compresi quelli ereditati, magari 50 anni prima, impedendogli persino di pagare i propri avvocati? Mi dica lei, ritiene che il diritto alla difesa sia rispettato? Ritiene che un processo fatto in questo modo garantisca che il suo esito dica qualcosa della colpevolezza o dell’innocenza di quell’uomo?
Bene, se lo pensa, è inutile che si trasferisca all’estero: il suo paese ideale è proprio l’Italia, ed è perfetto così com’è.
Io la vedo molto diversamente, e mi indigna quello che è accaduto a Grigoli, perchè penso che la stessa cosa potrebbe capitare a chiunque, in Italia. E accettare che capiti a qualcuno senza reagire, significa accettare che un domani possa accadere la stessa cosa a te, o a tuo padre. Nessuno, da solo, contro la macchina che hanno scagliato addosso a Grigoli, avrebbe potuto vincere finora. Lui ha avuto dalla sua la forza dei giusti, che lo ha fatto restare fermo e in piedi finora. Ha trovato degli avvocati fuori dal comune, che hanno deciso di accettare di difenderlo benchè non li potesse pagare. Persone che si sono assunte quest’onere, hanno speso soldi e tempo, perchè credevano pienamente nella giustizia, e non potevano dormire la notte accettando passivamente una cosa del genere. Ma viene da chiedersi: è giusto che a tenere in piedi tutto, a rendere il sistema accettabile, debbano esserci sempre degli “eroi”? Evidentemente sì.
Ad ogni buon conto, rinnovo l'”in bocca al lupo” ai dipendenti di Grigoli, spero che la loro fatica e il loro impegno siano premiati. E auguro a tutti il lieto fine, l’unico possibile: che gli amministratori riescano a tener vive le aziende quanto basta perchè possa riprenderle in mano il loro proprietario. Perchè qualsiasi altra soluzione, è inutile negarlo, non sarebbe un vero lieto fine.
Questa pagina è Il covo di un manipolo di pro mafiosi. Che schifo!
Pappe, il suo commento è piuttosto sconfortante, impoverisce il confronto e instaura un clima da Santa Inquisizione.
Con il massimo rispetto per le sue opinioni, o argomenta i suoi insulti, o penseranno tutti che lei sia uno dei famosi amministratori giudiziari…
No Cesare…è solo uno di quelli, come oggigiorno tanti ce ne sono, che di argomenti proprio non ne ha. La solita storia di volere sfruttare a tutti i costi la propria tastiera.
Salve Cesare,
Le faccio i complimenti per come scrive, lei oltre ad essere una persona colta sembra conoscere bene come sono i fatti.
Sono d’accordo con lei su molte cose, personalmente conosco bene il Sig. Grigoli e tutta la sua famiglia, lavorando da una vita per le aziende da lui create. Solo chi lo conosce non può che dire che è un uomo buono e generoso..chi non lo conosce o non ha ottenuto un posto di lavora da lui dice che è mafioso!!
Sono fiducioso per la cassazione…Grigoli è un uomo forte e non si perderà d’animo…da parte nostra “ vecchi dipendenti “ faremo di tutto per salvare l’azienda…non abbiamo mai mollato anche di fronte ad umiliazioni professionali…siamo vecchi ma buoni!!! Cercano di piegarci..ma noi non ci spezziamo…
giovanni noi dipendenti facciamo e faremo di tutto per salvare il nostro lavoro, ma contro le decisioni di chiudere le aziende che possiamo fare?pensare che fino a qualche anno fa il gruppo despar era considerato un’ancora di salvezza per castelvetrano
PER DISTINGUERMI DAGLI ALTRI GIUSEPPE, PER L’OCCASIONE SARò “GIUSEPPE 2”
Capisco le ragioni e lo sconforto di chi rischia di perdere il lavoro, ma rabbrividisco nel leggere come una condanna a 12 anni da parte di un tribunale venga considerata da tanti solo carta straccia. Ed invece si dà peso a ragioni di carattere privato e personale della serie: “chi lo conosce si ricorda di un uomo semplice, operoso, che ha iniziato a lavorare da ragazzino, e non ha mai smesso un momento…ecc..ecc..
Come si può avere la pretesa di “assolverlo” solo sulla base di una conoscenza personale, o perchè si è suoi semplici dipendenti? Non sono certo elementi sufficienti per poterlo giudicare: soltanto lui e forse qualche suo strettissimo collaboratore conoscono la verità e non di sicuro i suoi dipendenti o i suoi conoscenti. Si farebbe più bella figura nell’ammettere semplicemente che Grigoli aveva dato loro un lavoro e che lo Stato invece glielo sta togliendo. Avrebbero la comprensione di tutti, anche la mia. Però queste forme di assoluzione popolare, nel migliore dei casi dettate da interesse personale, non sono di un Paese civile e democratico. Per il resto spero vivamente che la situazione in un modo o l’altro si evolva positivamente in favore dei dipendenti.
“Giuseppe 2” , comprendo perfettamente la sua posizione, che non condivido, ma che trovo rispettabilissima.
Le faccio però notare qualche controsenso: da un lato lei ammette che soltanto il protagonista di una storia ne possa conoscere il reale contenuto, cioè, nel caso specifico, solo Grigoli (e il Padre Eterno aggiungo io), possono sapere cosa sia realmente accaduto. Dall’altra pretende invece che i giudici lo sappiano, e che dunque la cosiddetta “verità processuale” sia in grado di comprendere e definire la “verità storica”. Cioè una sentenza, stabilirebbe veramente ciò che è accaduto.
Pur condividendo il fatto che tentativamente lo scopo di un’indagine e poi di un processo sia proprio quello di arrivare a comprendere, pur nei limiti evidenti, ciò che è accaduto, è di tutta evidenza che nei fatti così non sempre accade. Ci si prova, raramente ci si riesce. Ed è forse questa la ragione per cui il nostro ordinamento prevede più gradi di giudizio. Il rischio che un tribunale possa sbagliarsi dunque, si sa, c’è eccome. Per la precisione poi, la presunzione di innocenza permane fino al terzo grado di giudizio (art.27 della Costituzione). E quindi, per Grigoli, ancora c’è. Il suo rabbrividire dunque sarebbe forse più indicato in questa direzione, ovvero nel notare come una sentenza, non ancora definitiva, possa già di fatto avere impatti così devastanti su chi viene coinvolto. Grigoli potrebbe essere innnocente, e venire assolto in cassazione. Avrebbe comunque già scontato la pena. Questo le sembra, come dice lei, “da paese civile e democratico”? Non rabbrividisce più? Beh, le dirò, ora rabbrividisco io.
Le contesto anche l’affermazione secondo cui un acritico allineamento all’esito processuale sarebbe il miglior modo di esprimere un giudizio su di una vicenda, mentre secondo lei basarsi sulla propria esperienza sarebbe fuorviante nel giudizio. Come dire, se domani un tribunale le dicesse che il sole non esiste, (e lei lo vede tutte le mattine da quando è nato), secondo lei sarebbe poco ragionevole se lei affermasse che a suo avviso il tribunale si sbaglia? Sarebbe poco rispettoso verso le istituzioni? Come dice lei, poco democratico? Allo stesso modo, una persona che ne conosce un’altra da una vita, è più probabile che creda a quello che dice un giudice dopo un processo di due giorni, o a quello che la sua esperienza, in anni di rapporto con quella persona, gli suggerisce? Io non sto dicendo che una cosa sia giusta e l’altra sbagliata, non mi interessa dirlo, ma ammetterà che metodologicamente, l’abdicare nel proprio giudizio ogni facoltà di discernimento al tribunale, è una resa della ragione, e una persona intelligente difficilmente accetterà di farlo.
Le preciso in ultimo che analizzare i fatti, ed esprimere un giudizio basato sui fatti, non significa necessariamente, come lei allude, avere un interesse personale nella cosa. O meglio, un interesse personale ci potrebbe essere, perchè che la giustizia funzioni bene è interesse di tutti, e desiderarlo è legittimo.
Sig. Cesare, che la verità processuale non sempre coincide con quella reale è notorio. Nella fattispecie non ho elementi per dire che questo sia il classico esempio. Io non conosco i fatti, nè personali nè processuali di Grigoli. Ma fin quando non ci sarà un’altra sentenza che smentirà l’attuale, da cittadino che vuol credere nella giustizia, mi sento di doverlo condannare altrettanto. L’eccessivo garantismo che lei auspica per la nostra società c’è, c’è sempre stato e sempre ci sarà, ed è quello che ben collima con quell’insopportabile “assoluzione popolare” che ho denunciato nel mio intervento. Con questa esaltazione del garantismo neanche dieci gradi di giudizio riuscirebbero a conferire alla persona in questione marcati caratteri di colpevolezza. Certo, può capitare che una sentenza smentisca una precedente. Ma deve essere un tribunale a farlo, non la gente, neanche la più intima e strettamente legata all’interessato. Ricordiamoci cosa diceva Borsellino…”alla fine si può anche essere assolti, per svariati motivi, ma se vengono dimostrate certe frequentazioni dell’imputato, allora la vera condanna dovrebbe arrivare dalla gente”. Capito cosa diceva? Che se Tizio è assolto ma ha frequentato gente cattiva, allora quella buona dovrebbe emarginarlo o giù di lì. Qua invece si fa l’esatto contrario: Tizio è condannato e lo si osanna, o giù di lì. Vede, le nostre zone sono piene di persone che hanno scontato anni di carcere perchè colpevoli e poi, senza nessun “piano terapeutico di recupero sociale”, vengono trattate ancora meglio di prima dalla gente comune, riabilitate all’istante, quasi venerate, come se fossero reduci dalla guerra e dall’Isola dei Famosi. A me francamente questo fenomeno mi fa rabbrividire (pensi un pò, per la seconda volta…) e si interseca perfettamente, fino quasi a sovrapporsi, con quello da me denunciato prima. Certamente ognuno può avere parere diverso sulla questione, ma ci tenevo a chiarire l’origine del mio pensiero senza la pretesa di essere condiviso, ma almeno quella di essere rispettato.
Volevo semplicemente esprimere la mia totale ed incondizionata solidarietà a Francesco Leggio al quale mi permetto di consigliare caldamente di non tornare mai più a Castelvetrano. Per alcuni semplici motivi: primo, perchè per fortuna fuori le mura incrostate di connivenza ed emulazione mafiosa di Castelvetrano c’è un mondo non perfetto ma al quale tu sicuramente potrai dare un contributo. Mi permetto di dire ciò perchè leggendo i commenti in risposta al tuo ho sentito salire il sangue alla testa tale è l’arroganza di alcuni. Noto anche l’aspetto tipico della comunità serva e miope. Curioso è anche il tentativo di delegittimazione tipico dell’atteggiamento mafioso. Sicuramente non se ne rendono neanche conto di fare il gioco dei burattinai. Secondo motivo per cui non dovresti tornare: ambizione, devi essere ambizioso nella vita, una sana ambizione ti porterà a raggiungere grandi traguardi, cosa che a Castelvetrano non raggiungerai mai, li verrai avvolto dall’apatia, dal pensiero comune. Non ti accorgi che li campano solo grazie all’assistenzialismo (quando va bene) ed erigono ad eroe personaggi come grigoli, dimenticando quelli che per loro hanno dato la vita? (la lista sarebbe interminabile). Io l’ho fatto, me ne sono andato e adesso sono felice e realizzato.
mamma mia che marmaglia di ignoranti!!!complimenti a francesco leggio e alle sue argute osservazioni.
E’ per questo che ci tocca lasciare la nostra terra, ma non preoccuparti, prima o poi tutto ciò dovrà finire e forse anche noi potremo respirare un pò di legalità, rimanendo a lavorare nella nostra amata terra senza dover dare conto e ragione alla MAFIA, una cosa che esiste a prescindere da chi legge il sole 24 ore, anzi consiglio a lor signori ogni tanto di leggerlo anche loro, non è mai morto nessuno facendo il contrario, ANZI.
p.s. grigoli è un mafioso condannato per associazione mafiosa che si è saputo tirar su non da solo,ma con i soldi della mafia.MAFIA è la parola chiave.
Bla,bla,bla,bla,bla………..solo chiacchiere da pseudo dilettanti dell’ antimafia stile Leonardo Sciascia(grande letterato) che accusando Paolo Borsellino e Giovanni Falcone di essere ” professionisti dell’ antimafia” dovette rimangiarsi tutto quello che aveva detto per non essere biasimato dai sui stessi lettori.
Scusatemi, ma alcuni sono lontani anni luce dal compredere un fenomeno sociale così radicato da secoli nella nostra Sicilia.
Quali sarebbero le giuste ricette, scappare?! Azzerare la società intera, tipo Cambogia, oppure ghigliottina stile settecento francese per tutti quelli accusati di associazione Mafiosa.
Una domanda per quelli che per indole puntano il dito?
Avete mai fatto un bilancio sui politici che avete votato negli ultimi trent’ anni, rispondete onestamente, mettereste la mano sul fuoco riguardo la loro onestà.
Vedo con piacere che ci sono fior di economisti e sociologi in grado di risolvere tutti i problemi della nostra terra in quattro e quattrotto.
Consiglio d’ascoltare e vedere questa canzone di Giacomo Lariccia http://www.youtube.com/watch?v=dS1vgIlpSeU per poi soffermarsi un attimo su quest’articolo di un paio d’anni fa.. http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2010-12-20/numeri-costi-nuova-emigrazione-173135.shtml?uuid=AYCrxOtC&fromSearch
hai ragione Ummagumma (non so se la scelta PinkFloydiana del nome con noto significato sessuale sia stata consapevole) magari iniziare a ribellarsi a questo sistema clientelare smettendola di appoggiare certi candidati, a partire dalle elezioni comunali, solo perché parenti/amici, no eh?!
Scegliere i prodotti di LiberaTerra e delle aziende che non pagano il pizzo e presentano un certificato con dicitura “antimafia” in modo da non favorire indirettamente la mafia, no eh?!
Accusare e denunciare chi commette qualsivoglia reato per integrità morale invece di assumere un atteggiamento omertoso, no eh?!
e finalmente evitare che tanti giovani disfiziati scappino all’estero mentre in Patria la nostra assemblea regionale si fa sputtanare e prendere a pesci in faccia da Monti per rischio default=fallimento o dall’Ue per gravi carenze nei controlli con la sospensione (si spera temporanea) del versamento di 600milioni di euro.. no eh?!
Siccome però sono anch’io “lontano anni luce dal comprendere un fenomeno sociale così radicato da secoli nella nostra Sicilia”. Cosa c’è da comprendere? Aspetto una sua delucidazione in merito.
Per me la mafia e i mafiosi restano e resteranno una montagna di fumeri. [cit. P. Impastato]
Saluti,
Francesco Leggio
p.s. ringrazio i due cervelli in fuga e Vi incoraggio a mettere da parte tanta ostilità e Vi invito a rivalutare l’idea di un ritorno a Castelvetrano per senso di responsabilità in modo da contribuire al fisiologico e terapeutico ricambio generazionale che necessita la nostra terra. Credo che la Sicilia mai come in questi tempi abbia avuto così estremo bisogno di gente mentalmente onesta come Voi per evolvere culturalmente.
Caro Francesco, non è facile spiegartelo in due parole, non basterebbe un intera giornata e vedi che non è un esagerazione.
Tu sei uno studente, allora per cominciare studiati la storia del Prefetto Mori all’ epoca del ventennio fascista, poi passa allo sbarco degli alleati nel 43 con Lucky Luciano “capo della mafia americana” incaricato dal governo americano di mettere a capo dei comuni della Sicilia tutti i capimafia che erano stati incarcerati a Favignana dal regime fascita.
Perche secondo te? perchè gli Americani avevano paura che i comunisti e i socialisti dell’ epoca prendessero il potere in Sicilia, che era considerata la zona più importante del mediterraneo dal punto di vista strategico. La strage di Portella della ginestra fu una conseguenza di quello scenario, con Giuliano come Lee Harvey Oswald del caso Kennedy. Vedi!? che il presente è il frutto del nostro passato, ma quello che ti ho appena scritto è solo la punta di spillo di un Iceberg enorme, ciao.
al di la’ dell’incredibil
e discussione liti offese
create dal’argomento sopra vedo che c’e’ gente molto
erudita (scusate se sbaglio qualche vocabolo) adesso sarebbe interessante che tale gente anche se non interessata in maniera economica alla situazione metta
in gioco la propia cultura e organizzi con questi
lavoratori cio’ che i sindacati credo hanno paura
di fare ad esempio un sit-in davanti gli uffici
una protesta civile in ditta esagero portare i figli
le mogli ammanettarsi alla ringhiera degli uffici
magari viene il Giornale di Sicilia tale che
la faccenda esca da questa pagina internet e diventi
di dominio pubblico…..
ma forse manca il coraggio,,.
si un fussi pi lu viddanu cu lu zappuni in ta li manu
avissi cazzu di esisteri la mastranza
se non ci fosse chi fa il lavoro sporco
nn esisterebbe chi fa lavori puliti
Vedi Francesco, io la mia scelta l’ho fatta ormai più di qualche anno fa, scelta dolorosa all’inizio, ma ponderata. Oggi, a distanza di anni questi signori mi hanno confermato che la mia decisione è stata quella migliore per me e per la mia famiglia, anzi quella giusta! Nulla è cambiato da allora e nulla cambierà, o forse come nel Gattopardo “tutto deve cambiare affinchè nulla cambi”! Quando ero un ragazzino si vivevano certe situazioni, stesse dinamiche, stesse parole, oggi è ancora così, la differenza è che sono diventato adulto. Me ne sono andato non per codardia, ma per coraggio, che sia chiaro. Oggi vivo bene, ho una splendida famiglia e sono sicuro che i miei figli non dovranno emigrare. Quello che ho imparato nel corso di questi anni è che casa è il posto in cui vivi.
Ummagumma è interessante ciò che dici, vedrò presto di approfondire meglio l’argomento.. magari questo libro “La mafia imprenditrice” spiega meglio il tema sollevato, anche se a livello calabrese e non siciliano..
http://www.pinoarlacchi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=32&Itemid=17
il testo è consultabile gratuitamente e integralmente a chiunque in formato pdf cliccando su “Scarica il PDF”..
Gio18, posso chiederti cosa pensi di ottenere rendendo la faccenda di pubblico dominio? A parer mio si rischia solo qualche articolo (magari fazioso) su un quotidiano che amplifica l’incapacità di certi amministratori giudiziari siciliani e un risalto alle solite richieste di maggiore assistenza (denaro) dallo Stato, non credi?.. per adesso c’è un’Italia di imprenditori che sta vedendo fallire la propria impresa e con senso di sacrificio sta facendo i salti mortali per pagare debiti e avviarne di nuove.. e in questi giorni leggere la cascata di sprechi presente in Sicilia sta mobilitando l’opinione pubblica (cavalcata da un’agonizzante Lega Nord) al ritorno ad un’ostilità nei confronti di noi siciliani e meridionali in generale.. l’uscita di questa ulteriore faccenda verrebbe, secondo me, solo strumentalizzata per i peggiori fini..
a parer mio è invece necessario, con mezzi più opportuni, inoltrare una richiesta di revoca o sostituzione del citato amministratore giudiziario accertandosi prima se le decisioni aziendali siano davvero così disastrose. I dipendenti eventualmente dovrebbero consultare soprattutto un esperto in materia giuridica e mobilizzarsi in questo senso. Oppure tentare un’intelligente svolta dell’azienda verso una cooperativa attraverso la sua acquisizione da parte dei dipendenti stessi..
Infatti credo sia più utile per le famiglie di questi dipendenti non che se ne parli di più a livello nazionale bensì che l’azienda ritorni con un bilancio economico attivo e sospenda gli eventuali licenziamenti.
Saluti,
Francesco Leggio
caro Francesco la mia era una proposta buttata cosi’
giusto per non stare con le mani in mano a
lamentarsi inutilmente sono d’accordo con te sulla proposta di sollevare dallìincarico gli amministratori
i quali anche per dignita’ e trasparenza dovrebbero
quantomeno fare le valigie, ma chi glielo va a dire?
Quali sono per legge i diritti dei lavoratori’
qUI DOVREBBERO INTERVENIRE I SINDACATI OPPURE RIVOLGERSI AD UN LEGALE DELLA MATERIA
Signor francesco leggio io non so se quello ke scrive lo pensa o se e semplicemente una forma di passatempo;perche se e cosi le consiglio di comprarsi un pallone per ammazzare il tempo invece di far finta di essere il sapientone della situazione!!lei pensa che i dipendenti non abbiano valutato possibili ipotesi?