[di Francesca Mandina] La Fildis, di Castelvetrano, con la co-partecipazione del Polo liceale”Pantaleo”, il patrocinio del Comune e dell’Ars, ha organizzato una interessante conferenza sul tema della prevenzione e contrasto all’uso di droghe e sostanze stupefacenti, un evento tanto illuminante quanto stimolante che si è svolto giovedì 21 novembre 2024 nell’aula magna della scuola dove autorità istituzionali, esperti e menti curiose di alunni si sono riuniti per una mattinata di riflessioni.

La conferenza si è infatti connotata per l’ampia partecipazione di illustri relatori che hanno saputo dibattere con i ragazzi, un dialogo aperto con l’obiettivo di prevenire il problema dell’abuso di sostanze stupefacenti, di far conoscere le conseguenze fisiche che ne derivano, ma anche gli aspetti legali quando l’uso e il consumo diventano reato.

La presenza attiva del primo cittadino, avv. Giovanni Lentini, sindaco della città e del Commissario di Pubblica Sicurezza, dott.ssa Giulia Martinelli, ha appassionato molto i ragazzi.
Interventi preziosi si sono rivelati quelli della dott.ssa Martinelli, della psicoterapeuta Graziella Zizzo, dell’assistente sociale Anna Alaimo. Presenti le unità cinofile della Polizia di Stato, venute da Palermo, che hanno fatto da cornice a quella che è stata la “mission educativa” della Fildis, sensibilizzare appunto i giovani sul tema della prevenzione e del contrasto all’uso di droghe e sostanze stupefacenti .

Dopo i saluti della dirigente della scuola , dott.ssa Gaetana Barresi, ha preso la parola la prof.ssa Barbara Vivona, presidente Fildis e moderatrice del convegno, la quale ha chiamato a dibattere qualificati relatori che da diverse angolazioni hanno spiegato il fenomeno della droga diffuso fra i giovani cercando di individuare alcuni possibili percorsi comportamentali e legislativi che coinvolgono famiglie, scuola, istituzioni e comunità.

Per la dott.ssa Zizzo “Gli adolescenti sono attratti dal consumo di droga e gravi sono i sintomi fisici e psichici che la sostanza tossica provoca nel cervello di un giovane.
Le motivazioni che spingono l’adolescente a far uso di droga sono numerose e complesse, spesso lo stesso è spinto dalle dinamiche di gruppo. Un malessere generale colpisce le nuove generazioni e ciò si evidenzia da tanti segnali, tant’è che i servizi pubblici sono sempre più affollati da richieste di aiuto da parte di bambini e adolescenti.
La scuola stessa, si evince dalle cronache, è spesso scenario di violenza e molte volte i genitori chiedono aiuto perché sono confusi e non sanno come svolgere il loro ruolo.
La tossicodipendenza così come il malessere psichico degli adolescenti nascono a causa di una situazione familiare critica o di un malessere sociale. Assistiamo oggi alla crisi della famiglia, alla carenza di relazioni affettive che sono sempre più labili e conflittuali, sia a livello di coppia sia a livello di amicizie, assistiamo pure al conflitto scuola -famiglia, con genitori che spesso non riescono a creare alleanza educativa.
Ci sono poi adolescenti narcisisti con la smania di apparire, adolescenti vuoti di valori, senza progetti, adolescenti apatici e depressi che cercano un rifugio nelle dipendenze della droga”.

La noia, la curiosità, il desiderio di evadere dalla realtà e dai doveri scolastici spingono a volte il giovane a fare uso di droga così come anche il senso di smarrimento e confusione, tipico dell’adolescenza, può essere un campanello di allarme per i genitori – ha affermato la dott.sa Martinelli che ha parlato di adolescenti che cominciano a fare uso del droga in modo abituale. Purtroppo, nonostante le diverse campagne pubblicitarie contro la droga, la gente non è molto informata.
Occorre diventare tutti più responsabili di fronte al dramma della droga, non soltanto a parole, ma con i fatti.

Durante l’evento è stato svolto il “Question – time”, momento in cui i giovani studenti hanno posto domande inerenti alla tematica.

Nell’ambito degli insegnamenti di prevenzione gli studenti, con i loro interventi mirati, hanno discusso di norme sociali, atteggiamenti e, rivolgendosi al Sindaco, hanno manifestato i loro bisogni e le loro aspettative, chiedendo per loro spazi adatti e luoghi sicuri. Inoltre l’assistente sociale Alaimo si è rivolta agli adolescenti, sono loro che devono acquisire piena consapevolezza e capacità di contrastare le pressioni sociali che spingono all’uso di tali sostanze.

Dalla platea c’è stato poi chi ha puntato l’attenzione su quegli adolescenti che, talvolta, per una dose di overdose, mettono fine alla propria esistenza, chi ha evidenziato l’ importanza della comunicazione e l’ organizzazione di convegni come questo, chi ha suggerito ai ragazzi di coltivare i propri talenti, di provare a raggiungere i propri obiettivi piuttosto che cercare paradisi artificiali che non esistono.

Concludendo il dibattito la dottoressa Martinelli si è rivolta ai ragazzi indirizzando gli stessi fare le proprie scelte, ad essere autonomi ” Non dovete comunque rifiutare o ghettizzare la persona del vostro gruppo perché ha intrapreso una cattiva strada, dovete certamente prendere una decisione diversa.

Continua il Commissario: ” L’ adolescente, che sarà un giorno adulto, è una testa pensante e non fa consumo di droghe perché qualcuno della compagnia lo invoglia a provare, ma perché decide lui di seguire l’ esempio di quel qualcuno .
È la testa che comanda ed è l’ assunzione di responsabilità che conta. Infine consiglia di stare attenti ai pericoli del web, a foto e ai materiali in rete.

Anche il sindaco ha detto ai ragazzi quanto le droghe, anche le più leggere, danneggiano la salute mentale, come ciò incide sulla vita futura e che consumando droghe si finanzia la criminalità organizzata.

Un dibattito interessante che ha riscontrato successo di pubblico e la Fildis, che si adopera per la promozione della cultura sul territorio, in questo contesto ha pensato bene di organizzare un incontro di informazione/formazione per la prevenzione che è un deterrente per le condotte devianti e conduce alla diminuzione dei reati. Occorrono l’ opera e la collaborazione di tutti, soprattutto dei giovani, per poter realizzare, nonostante tutto, una società futura sana ed equilibrata, dove lo spettro della droga rimane solo un brutto sogno.

Bisogna promuovere il potenziale positivo nei giovani, lo sviluppo di abilità e di aspetti caratteriali, competenze socio-emotive per evitare devianza. E le scuole sono l’ambiente ideale per l’attuazione di programmi di salute pubblica, compresa la prevenzione dell’uso di sostanze d’abuso.

Francesca Mandina – Fildis, sezione di Castelvetrano

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