Il presidente della commissione parlamentare antimafia, Giuseppe Lumia, lancia una sfida alla figlia del super boss latitante, Matteo Messina Denaro.

Ci sono momenti in cui i figli dovrebbero diventare adulti e guidare i padri, quando sono dei boss mafiosi. La figlia di Matteo Messina Denaro – ha dichiarato Lumia – mi auguro che abbia questo coraggio, rompa gli indugi, prenda per le orecchie il padre e lo porti a consegnarsi. Soprattutto a collaborare, perché Matteo Messina Denaro, deve svelare tutti i segreti che conosce e solo cosi la maledizione che incombe su tutta la sua famiglia, che procurerà dolori, arresti, misure terribili, che lo stato dovrà necessariamente prendere, potranno via via alleviarsi.

Parole forti, quelle del senatore Lumia, che sabato mattina, ha incontrato gli studenti del Liceo Classico “Pantaleo”, in occasione della “Giornata del Merito”. Nel corso della giornata sono stati insigniti dell’ordine al “Merito”, gli studenti distintisi per merito, durante l’anno scolastico decorso, gli ex allievi, oggi medici in carriera, carabinieri, poliziotti, insegnanti, avvocati. In quel liceo, studiano anche i parenti del super boss latitante e la figlia, Lorenza, presso il Liceo Scientifico “Cipolla”, tutti diretti dal dirigente scolastico Francesco Fiordaliso.

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Giuseppe Lumia – Elena Ferraro – Nicola Clemenza

Proprio per questo motivo, il senatore Lumia, ha cercato di lanciare un messaggio a tutti i presenti, per una sana educazione alla legalità. Il premio più atteso, è stato quello dato ad Elena Ferraro, amministratore del centro clinico “Hermes”. Elena Ferraro, e’ stata oggetto di estorsione da parte del cugino del super latitante, Mario Messina Denaro. Con fermezza, non ha esitato a rivolgersi alle forze dell’ ordine, denunciando l’accaduto. A premiarla è stato l’imprenditore Nicola Clemenza, coordinatore provinciale di “Libero Futuro”.

“ Per l’attaccamento al lavoro, che svolge con grande professionalità – ha dichiarato Clemenza – anche quando questo significa esporsi in prima persona, per l’amore della giustizia e la fiducia nelle istituzioni, che l’hanno fatta diventare una vera combattente, in prima linea a difesa della legalità”.

Lunghi gli applausi, per questa giovane donna, che ha avuto il coraggio di dire “no”. Il senatore Giuseppe Lumia ha elogiato il gesto della Ferraro :

“Elena Ferraro ha fatto una scelta stupenda, una scelta di libertà – ha detto Lumia – una scelta di chi capisce che il suo futuro sta nel rapporto legalità e sviluppo, che è una scelta che segue le orme di Gregory Bongiorno o Pasquale Calamia. La scelta di denunciare e di prendere le distanze, la scelta giusta che altri devono percorrere, la scelta di Elena deve scavare dentro la coscienza di molti imprenditori che per adesso fanno i furbi ma che poi conosceranno i rigori dello stato, perché arriverà anche a loro il sequestro e la confisca dei beni, quindi prima di arrivare a questa drammatica condizione che li sbatterà nella povertà, facciano una scelta adesso, della denuncia, adesso di prendere le distanze da cosa nostra e da Matteo Messina Denaro. Vadano dalle associazioni Antiracket, da Addio Pizzo, da Libero Futuro e con loro si mettano in cammino per fare in modo che legalità e sviluppo diventi un unico criterio di guida delle proprie attività economiche. E’ finito il tempo della paura. Sappiamo che c’è una parte dello stato colluso e lo combattiamo, sappiamo che c’è una parte delle imprese colluse e le combattiamo , la politica sporca e la combattiamo, ma nessuno si illuda. Siamo pronti, abbiamo fatto una scelta di vita, siamo in condizioni di sfidare Messina Denaro e i boss, non abbiamo paura e li colpiremo con una mano severissima”.

Il presidente della commissione parlamentare antimafia, Giuseppe Lumia, alla domanda di cosa ne pensa della sorella del boss latitante, Patrizia Messina Denaro, risponde che è disumana, vigliacca e maledetta.

Il cerchio si stringe, tutti i fiancheggiatori, imprenditori e politici verranno colpiti –continua Lumia – ma cosi anche chi all’interno della famiglia, ha cercato di approfittare, di diventare boss, di crescere. L’esempio è Patrizia Messina Denaro, che considero maledetta, vigliacca e disumana. Questa donna, ha scelto la scorciatoia della mafia, ma può ancora recuperare umanità e coraggio, collaborando con lo stato. Il cerchio si stringerà su tutti i familiari, verranno individuati colpiti ed affondati. Sto preparando delle norme per inasprire il 41 bis, e dico qui da Castelvetrano, il 41 bis deve essere più rigoroso. Venerdi scorso, è passato in commissione e giustizia del senato, un mio emendamento che riscrive il 416 ter, reato di scambio politico – mafioso in fase elettorale e anche questo darà una mazzata da orbi. Stiamo anche preparando altre misure, per colpire il riciclaggio, per confiscare i loro beni e riutilizzarli nel sociale e nel produttivo. Ci saranno misure più repressive. E per tutti i condannati di mafia, proporremo che la durata delle pene salga minimo vent’anni.

In ultimo rivolgendosi ai tanti giovani studenti, fa un appello per non idolatrare i boss mafiosi, frutto di un cattivo esempio per tutta la società.

E’ da vigliacchi inneggiare un boss carnefice e maledetto. Non si illuda il nipote di Matteo Messina Denaro, che sul noto social network, facebook, lo inneggia e lo indica come un modello. Anche per lui arriveranno momenti tristi e difficili. Se gli vuole veramente bene, che lo inviti a collaborare e a consegnarsi allo stato, anziché idolatrarlo.

di Francesca Capizzi

AUTORE.   Francesca Capizzi