Cosa direbbe Hera, divinità celeste e lunare, dea della donna, della vita femminile e della fecondità, divinità del matrimonio; se all’alba del nostro tempo si trovasse di fronte un assurdo protocollo che obbliga le giovani coppie, che nella sua casa vogliono racchiudere il ricordo del loro giorno più bello, a dover sborsare l’assurda cifra di 500 euro per poter avere qualche foto da tramandare ai propri figli?

L’indiscussa assurda e insensata tassa che ad oggi ci troviamo di fronte ci fa sgomento e soprattutto lascia un vuoto incolmabile di tristezza per uomini che amano i luoghi in cui ebbe inizio la nostra storia, come può chi amministra tale meravigliosa ricchezza far in modo che tale non sia per gli altri?

Una giovane coppia deve davvero trovarsi di fronte un divieto tanto assudo semplicemente per conservare nei propri ricordi un posto tanto legato ai loro cuori?

La circolare della Dott.ssa Caterina Greco, Direttore del Parco archeologico di Selinunte, enuncia a chiare lettere che chi ha intenzione di avere nel proprio album nuziale non più di dieci foto, deve pagare un”assurdità incomprensibile, ai sensi di un articolo di non facile interpretazione (art.108 del Decr.Lgs e s.m.e.i. e del D.D.G. n°7527 del 27/09/05)

Mi chiedo:

  1. Come si può costringere un fotografo che svolge un lavoro nobilissimo come quello di racchiudere emozioni e luoghi in un’immagine, a scattare 10 foto, non una in più, sà l’amministrazione cosa sono le foto? sa entrare nel mestiere di un reportage, sa cosa significa dover ricercare un immagine?
  2. Come può negare perchè altro non è, a queste coppie che magari da piccole correvano lì in mezzo al loro tempio che racchiude per loro ricordi ed emozioni, la possibilità di coronare il loro sogno sotto la benedizione della dea Hera?
  3. Come fa una coppia che quel giorno vive di senzazioni, a dovere guardare in faccia un guardiano che li bacchetta se una foto è durata più del dovuto?

Sgomento e amarezza non bastano per descrivere il malcontento che grava sui nostri cuori. forse chi di dovere ha paura di un crollo improvviso del tempio?
Forse questa gente ha dimenticato da quanto questi tesori sono custoditi nelle nostre terre?
Soltanto la loro voglia ingiustificata di proteggere il nulla, riuscirà a distruggere l’unica cosa di cui noi andavamo fieri.

Due precisazioni.

  • Fino al mese di ottobre del 2010, vigeva un ordinanza della Soprintendenza dei Beni Culturali di Trapani che richiedeva agli sposi solamente un importo forfettario di 50€.
  • Il Sindaco Gianni Pompeo, non è daccordo con la nuova politica adottata dal Direttore Greco e lo ha fatto presente con una comunicazione ufficiale che non ha ancora trovato risposta.
 

Articolo del “Giornale di Sicilia” di domenica 24 luglio 2011

Foto matrimonio parco archeologico di selinunte
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