Così il caso “Timpone Nero a Triscina”, l’area non riesce a ritrovare una propria identità, e diventare una risorsa da offrire ai visitatori, ai residenti. Pochi conoscono l’antica necropoli, solo gli addetti ai lavori, archeologi o studenti di beni culturali.
A Triscina, nella frazione nota in Italia per edilizia illegale, in questo luogo sarà possibile ritrovare degli spazi esclusi dall’abusivismo? Luoghi da fare conoscere per la loro importanza archeologica e naturalistica?
Il Timpone Nero inoltre rientra tra i posti conosciuti per i numerosi scavi di frodo, importante patrimonio archeologico che nei decenni generazioni di tombaroli hanno danneggiato e disperso.
Per dirla con Settis:
“Ripartire dalle sole due cose che contano: il paesaggio e i cittadini che lo vivono. Noi”.
Non importa chi e che cosa deve fare, ma valorizzare la necropoli di Timpone Nero anche se proprietà privata, dopo l’istituzione del Parco Archeologico è un dovere di tutti.
Su questo versante, la Fondazione Kepha con l’acquisizione di una porzione della collina rocciosa del Timpone Nero, ha iniziato a recuperare la bellezza di questo luogo, con la salvaguardia della flora autoctona, composta da palme nane e da piante tipiche della gariga costiera: formazioni cespugliose discontinue, basse, al massimo raggiungono 1-1,5 metri, che si estendono sul suolo a matrice calcarea ricco di roccia affiorante o sabbioso, in un ambiente caratterizzato da elevate luminosità, temperatura e aridità con piovosità concentrata nei mesi invernali.
Per questo la prima operazione, condotta dalla Kepha è stata la pulizia dei terreni dai rifiuti accumulati nel tempo, e lo svuotamento della cava abusiva dalla grande quantità di immondizie che l’avevano parzialmente riempita. Auguriamoci che dopo questo intervento per ripulire l’ambiente dalle immondizie, la collina del Timpone possa riprendere vita ed avere un aspetto suggestivo specialmente nei periodi dell´anno in occasione della fioritura di alcune specie presenti nella zona.
Continuare in questa direzione da parte dei privati sarebbe un intervento auspicabile e doveroso.
La fruizione di questa area a nostro avviso aggiunge un ulteriore tassello per una visita naturalistica tra il Parco e le cave di Cusa grazie alla disponibilità e all’interesse naturalistico del CAM, in sinergia con il Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa, con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani, con Università ed Istituti di ricerca scientifica.
L’area da salvare con valenze naturalistiche e archeologiche ai margini di Triscina c’è, è lì e potrà diventare una risorsa per il territorio, a nostro avviso capace anche di orientare alla ripresa la frazione balneare.
Salvalarte Belice ritiene che azioni intraprese negli anni da amministrazioni ed associazioni varie in altri contesti Belicini (contrada Stretto a Partanna e la bonifica delle aree di riserva a Santa Ninfa) ripetuti a Triscina possono mettere in luce una nuova identità, fondata sulla edilizia legale e la restituzione di aree naturalistiche di pregevole valore, cosi come studi archeologici scientifici potranno raccontare la storia delle antiche popolazioni che hanno vissuto l’area oggi occupata da quella realtà chiamata “Triscina”.
Frazione di Castelvetrano, località turistico-balneare sita a 10 Km. circa dalla zona archeologica di Selinunte (2 km via spiaggia). Con circa 6 km di spiaggia fine e dorata, essendo il naturale prolungamento di Selinunte, lungo la costa, Triscina rappresenta la meta più ambita di innumerevoli turisti. Le sue infinite spiagge, a tratti affollatissime, ed attrezzate con impianti balneari e di animazione, consentono una gradevole sosta, permettendo di immergersi in una totale tranquillità, senza rinunciare ad un rigenerante bagno nelle limpidissime acque del Mar Mediterraneo. Ad alternare tale panoramica, si susseguono innumerevoli paesaggi costieri costituiti da una sabbia fine e dorata, ancora oggi incontaminata e talvolta modellata solo dal soffio del vento che crea le cosiddette dune, arricchite, a loro volta, da una cospicua vegetazione. Il suo territorio spesso ancora vergine, nasconde numerosi luoghi ancora da esplorare, uno tra i tanti è il mondo marino di Triscina, meta di molti sub che si dilettano a scoprire i ricchi ed articolati fondali.
La piccola stazione balneare di Triscina di Selinunte si snoda parallelamente alla costa per 5 km circa, il paesaggio circostante richiama quello dei tipici villaggi nordafricani: nella vegetazione, nello stile architettonico, e nell’ampia spiaggia sabbiosa ancora poco frequentata dal turismo di massa.
Da qui, con facilità è possibile inoltre raggiungere numerosi siti come la valle dei templi di Agrigento, Segesta, Palermo, Monreale, Erice, Mothia, Marsala, Mazara, Sciacca Terme, Eraclea Minoa, Gibellina e la Riserva Naturale della foce del Belice. Triscina è il luogo ideale per una vacanza sul Mar Mediterraneo, di fronte l’Africa, all‘insegna di differenti esigenze: piacevoli e tranquilli soggiorni, ovvero escursioni alla ricerca dell ‘arte e della cultura.
E potrete tuffarvi in qualunque momento …
Triscina è una località balneare, situata a poca distanza dal capoluogo comunale e divisa dal parco archeologico di Selinunte dal fiume Modione. Con circa 6 km di spiaggia fine e dorata, essendo il naturale prolungamento di Selinunte.
Triscina rappresenta la meta più ambita di innumerevoli turisti. Le sue infinite spiagge, a tratti affollatissime, ed attrezzate con impianti balneari e di animazione, consentono una gradevole sosta, permettendo di immergersi in una totale tranquillità, senza rinunciare ad un rigenerante bagno nelle limpidissime acque del Mar Mediterraneo. Ad alternare tale panoramica, si susseguono innumerevoli paesaggi costieri costituiti da una sabbia fine e dorata, ancora oggi incontaminata e talvolta modellata solo dal soffio del vento che crea le cosiddette dune, arricchite, a loro volta, da una cospicua vegetazione.
ASD CASTELVETRANO
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