«Il bambino, mio nipote, nonostante piccolo d’età, ha capito tutto. Sono stati momenti terribili, che non potrà dimenticare». Antonio Cuneo, 64 anni, parla a due giorni da quello che è sembrata la scena di un film ma, invece, è successo per davvero. La sua famiglia è stata aggredita da un giovane nigeriano, I.O., 20 anni, mentre si trovavano a passare in macchina in via Errante vecchia a Castelvetrano. Il giudice, al termine dell’udienza per la direttissima, ha applicato al giovane l’obbligo di firma presso l’Autorità giudiziaria.

«Stavamo andando a trascorrere un pomeriggio spensierato al mare – racconta l’ex maresciallo che vive a Gibellina – avremmo scelto fra Triscina e Tre Fontane. Mia figlia Angela guidava la macchina, una Skoda Super B, io ero seduto a fianco, mia moglie dietro col bambino. Non appena abbiamo imboccato la via Errante vecchia io ho visto a distanza quel giovane a torso nudo che si muoveva animosamente». In quel momento Antonio Cuneo, ex maresciallo in pensione da 8 anni, ha capito subito. «Ho consigliato a mia figlia che era alla guida di procedere, senza rallentare e di non fermarsi – racconta Antonio Cuneo – ma il giovane, senza una motivazione, è saltato sul cofano e a piedi nudi ha iniziato a colpire il parabrezza». Il vetro, in pochi secondi, è andato in frantumi. Antonio Cuneo, forte dell’esperienza nell’Arma, è riuscito a scendere dalla macchina: «L’ho afferrato tirandolo giù, abbiamo perso tutte due l’equilibrio, lui mi ha colpito con le mani all’occhio. Poi sono arrivati i poliziotti e i carabinieri e mi sono rincuorato che, a fatica, lo hanno bloccato». Antonio Cuneo, visibilmente provato, si è poi avvicinato a sua moglie e a sua figlia. «Porterò con me questo brutto ricordo di una domenica che doveva essere spensierata e di felicità e, invece, si è trasformata in terribili momenti…».

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