Una indagine sul riconoscimento di invalidità civili, condotta dal commissariato di polizia di Castelvetrano e coordinata dalla Procura di Marsala, scuote il mondo politico trapanese e colpisce il parlamento regionale.
Un avviso di garanzia per truffa è stato infatti notificato nei giorni scorsi al deputato regionale Giovanni Lo Sciuto, 50 anni, medico, originario di Castelvetrano, appena eletto all’Assemblea regionale siciliana nella lista del Partito dei Siciliani-Mpa. Lo Sciuto, che è anche componente della commissione Antimafia, è toccato da questa indagine per il suo passato di componente di una commissione dell’Asp per il riconoscimento di invalidità civili.
Io – precisa però il deputato – facevo parte di una commissione di prima istanza. In pratica, noi non facevamo altro che proporre le persone che si sottoponevano alle visite alla valutazione della commissione di verifica di Trapani. Era quest’ultima – aggiunge Lo Sciuto – che definiva il giudizio medico legale e disponeva l’indennizzo al malato. Non capisco, quindi, perché io sia indagato.
In quella commissione ero un medico di parte, che rappresentava il sindacato a tutela dell’ammalato. Spiegherò tutto al magistrato. Sono convinto – conclude il deputato – che si renderà conto della mia totale estraneità a questa vicenda.
L’inchiesta avrebbe fatto scoprire una serie di favoritismi in particolare nel riconoscimento delle indennità di accompagnamento. La magistratura avrebbe puntato l’attenzione su una coppia di anziani, genitori di un consigliere comunale di Partanna: persone perfettamente in grado di vivere la loro giornata e che però sono risultati bisognosi di assistenza. Da qui il riconoscimento di una cospicua indennità di accompagnamento. Ma questo secondo l’indagine non sarebbe l’unico caso.
Non è la prima volta che a Trapani le commissioni per il riconoscimento delle invalidità civili finiscono al centro di indagini. Adesso l’avviso di garanzia a Lo Sciuto per truffa, nell’ambito di una inchiesta che sembra ancora tutta da definire e che potrebbe anche portare verso altri scenari.
di Rino Giacalone
per LiveSicilia
nient’altro che un meschino attacco politico.
la commissione cui faceva parte l’onorevole lo sciuto
aveva solo il compito di valutare se l’individuo cui presentava domanda avesse o meno i requisiti per poter accedere agli step successivi…
@giovanni favata: non voglio entrare nel merito della vicenda specifica ( massima fiducia nella Magistratura ), ma, in generale, non mi pare che ‘valutare se l’individuo che presenta domanda abbia o meno i requisiti per potere accedere agli step(s) successivi’ sia cosa da niente..
Sono finiti i vecchi tempi signori miei….coraggio!!!
@ valenziano : non voglio entrare neanch’io nel merito, solo osservo chr se una commissione è autorizzata a farlo ci sarà un buon motivo!!! questo non vuol dire che la pratica debba necessariamente arrivare a termine, potrebbe venire cassata allo step successivo!!!
ci andava la “s” stavolta??
è tutto solo una questione di costume, non voglio pensare che il medico fosse daccordo con una parte delle commissione scambiandosi un po i favori e al momento che veniva riconosciuta la pensione un parte la dividevano, non voglio pensare che il medico, essendo medico non era in grado di valutare, se i richiedenti, potevano ottenere il beneficio, in quanto ne avevano il diritto, a meno che , la sua competenza da medico lasci a desiderare.quindi è ovvio che la magistratura, correttamente indaghi, e verifichi se il medico ha la coscienza pulita, non ha nulla da temere, ci vorrebbe una legge ,legge che chi agisce in mala fede gli deve venite revocata la laurea da medico , o avvocato o ingegnere, ogni uno per la propria professione e responsabilità