Da tempo ormai le Fake news fanno parte di quella fetta di internet che poggia specula spesso sulla disinformazione del lettore. Il termine inglese fake news infatti indica articoli redatti con informazioni inventate, ingannevoli o distorte, resi pubblici con il deliberato intento di disinformare o di creare scandalo attraverso i mezzi di informazione

Sono ormai fuori controllo le  fake news che ogni giorno intasano chat e social sull’emergenza sanitaria più grave degli ultimi anni, quella del coronavirus. La disinformazione si unisce alla preoccupazione degli italiani, con risultati spesso deleteri.

La diffusione di bufale, ha scopi precisi, “Il click baiting”; pubblicazione di notizie false con foto e titoli sensazionalistici per attirare clic sulle proprie pagine e guadagnare con le impressioni degli annunci online, e la divulgazione di fake per manipolare l’opinione pubblica, ad esempio per screditare qualcuno o creare consenso rispetto a temi sensibili come l’immigrazione o il terrorismo.

la legge mostra come ogni aspetto delle fake news può essere perseguito, ma proviamo a capire quali articoli del nostro codice penale sono direttamente applicabili agli autori.

L’art. 265 c.p., che disciplina il “Disfattismo politico”, collocato tra i “Delitti contro la personalità dello Stato”, prevede la pena della reclusione non inferiore a 5 anni per chi diffonde o comunica notizie false, esagerate o tendenziose che possano destare pubblico allarme o deprimere lo spirito pubblico in tempi di guerra.

Continua la ricerca approdando all’art. 501 c.p. per  i “Delitti contro l’economia pubblica” che prevede il reato di “Rialzo o ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio”, comunemente noto come “Aggiotaggio”, la condotta di divulgazione di notizie false esagerate o tendenziose è punita con la pena della reclusione fino a tre anni e con la multa da € 516 a 25.822, laddove sia realizzata con dolo specifico «al fine di turbare il mercato interno …»

Una delle più comuni violazioni è la lesione dell’altrui reputazione, tutelata con la fattispecie incriminatrice di cui all’art. 595 c.p. (Diffamazione), poiché l’offesa veicolata online è pacificamente veicolata con un “mezzo di pubblicità”, tale da giustificare la pena della reclusione da sei mesi a tre anni o la multa non inferiore ad € 516.

Ma non finisce qui, l’ipotesi prevista dall’656 c.p. (Pubblicazione di notizie false, esagerate o tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico),  sanziona con la pena dell’arresto fino a tre mesi o dell’ammenda fino ad € 309, chi pubblica o diffonde una notizia “falsa, esagerata o tendenziosa”  idonea a turbare l’ordine pubblico;

L’art. 658 c.p. (Procurato allarme presso l’Autorità), punisce, con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da € 10 a € 516, tutti coloro i quali «annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti» suscitino allarme presso Autorità o esercenti di pubblico servizio;

Uno degli articoli più incisivi è il 661 c.p. (Abuso della credulità popolare), che prevede la sanzione amministrativa pecuniaria da € 5.000 a € 15.000, per chiunque “pubblicamente cerca con qualsiasi impostura” di abusare della credulità popolare, ove dal predetto fatto può derivare un turbamento dell’ordine pubblico.

Sembrerà strano ma il vero pericolo delle fake news siamo propio noi utenti che ignari della falsità di una notizia iniziamo a diffonderla attraverso i nostri canali social diventando una vera e propria cassa di risonanza per le fake news.

E’ sempre indispensabile che la gente inizia a valutare ciò che fa circolare sui social, che gli utenti abbiano la consapevolezza di possedere uno strumento importante quale internet, e fare molta attenzione a condividere notizie che non abbiano nessun fondamento.

il consiglio che viene dato è di controllare sempre la fonte e l’autore.perdere un attimo del proprio tempo per fare qualche piccola ricerca per accertarsi che qualla notizia sia anche stata pubblicata da siti attendibili e certificati.

Non fatevi impressionare dai titoli sensazionalistici e dati troppo eclatanti. Se le informazioni  sembrano esagerate, può darsi che siano false.

Proprio mentre viviamo un momento così delicato nel nostro paese a causa di un’emergenza davvero senza precedenti, molti sciacalli del web trovano terreno fertile nel divulgare notizie che fanno subito presa nell’utente medio.

Proprio per limitare i danni di tanta disinformazione, è stato sancito in questi giorni un accordo tra Ministero della Salute e Twitter contro le fake news che stanno proliferando in questo momento di reale emergenza. Twitter infatti indirezzerà ogni ricerca e hashtag al Ministero della Salute.

Per rafforzare ancora di più la lotta alle fake news, il Ministero della Salute sta dialogando anche con Google che ha adottato, a livello globale, una iniziativa analoga con WHO.

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