I giudici della Corte dei Conti vogliono vederci chiaro sulla gestione della diga Trinità di Castelvetrano. Ieri sull’impianto si è svolto un sopralluogo tecnico che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del commissario ad acta Salvatore Cocina. La diga – è notizia da anni – ha bisogno di interventi strutturali ma si è andato avanti tra proroghe e solleciti. Sino allo scorso gennaio quando il Ministero delle infrastrutture (proprietario dell’infrastruttura) ha messo “fuori esercizio” l’impianto. Per giorni si sono riversati a mare milioni di metri cubi d’acqua che avrebbero potuto soddisfare gli agricoltori nei mesi più caldi. Su come si è mossa la Corte dei Conti, addirittura con un accesso sui luoghi, il presidente della Regione Renato Schifani ha storto il muso. Secondo Schifani si è «violato il principio di leale collaborazione» tra i due enti. Il sopralluogo era guidato da Salvatore Pilato, a capo della sezione di controllo della Corte dei Conti. Per la Regione c’era Cocina ma anche l’avvocato generale Giovanni Bologna. Sono stati i rappresentanti della Regione a spiegare ai magistrati come è stato superato il problema che ha determinato lo sversamento a mare dell’acqua qualche mese fa.

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