«Con il nostro appello di qualche giorno fa siamo riusciti ad accendere i riflettori sui gravissimi problemi di gestione e distribuzione di acqua della diga Trinità di Castelvetrano. Adesso però non bisogna abbassare la guardia. Si lavori su come mettere fine, concretamente, allo scempio di milioni di metri cubi di acqua buttati ogni anno perché non si è capaci di gestire questo prezioso bene». Lo dice il presidente della Cia Sicilia Occidentale, Camillo Pugliesi, che in questi giorni ha intensificato i contatti con i deputati regionali del territorio trapanese, dei diversi fronti politici, e soprattutto con l’assessore all’Energia, Giovanni Di Mauro, e gli uffici dell’assessorato all’Agricoltura.

Dalla diga Trinità di Castelvetrano, per colpa dei limiti di capienza imposti per garantirne la sicurezza, da anni si butta l’acqua eccedente, che va così sprecata mentre le colture del territorio soffrono puntualmente ogni estate la sete. «Non siamo rimasti con le mani in mano ad aspettare – spiega Pugliesi – su questa vicenda terremo alta l’attenzione. Dai colloqui avuti in Regione, ci aspettiamo che da un momento all’altro venga convocato un tavolo al quale ci siederemo per trovare soluzioni per il breve e il lungo periodo. Il corretto funzionamento di questo bacino artificiale è di estrema importanza per centinaia di imprese dell’agroalimentare. È una battaglia che tutte le forze del territorio, che si tratti di organizzazioni datoriali, sindacali e del mondo dell’associazionismo, devono condurre insieme. La nostra porta, per discutere dei problemi e trovare le soluzioni, è sempre aperta a tutti».

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