“Parlare male di uno che è appena morto non va bene e non lo faremo neppure noi, tuttavia non avremo pietà da questo punto di vista perché bisogna pur dirlo, bisogna pur denunciarlo che Lucio Dalla è stato anche il simbolo di un’Italia che noi padani non vorremmo“.

Lo scorso sabato Radio Padania ha deciso di salutare il cantautore scomparso con queste parole.

Il conduttore Andrea Rognoni ha rimproverato all’artista bolognese di essere stato di una grandezza “mefistofelica” al servizio di un’Italia che “nel suo complesso è una macchina diabolica la quale anche attraverso la musica annienta le dignità dei popoli”.

Il conduttore non risparmia neppure il capolavoro di Dalla: “Caruso sebbene celebrato come il suo miglior pezzo è in realtà il più stucchevole“.

Rognoni non è nuovo a certe dichiarazioni, lo scorso anno disse:
“Non vogliamo vedere film dove gli omosessuali si slinguano tra di loro: la depravazione morale sta raggiungendo il suo limite estremo, arrivando a superare la cattiveria con la quale Hitler ha mandato sei milioni di ebrei a morire. Crepate, voi che ci date dei moralisti e dei bacchettoni, crepate assieme a Satana. Noi siamo sicuri di salvarci; voi crepate pure”. Dichiarazione fatta a Radio Padania nella settimana della Memoria in merito alla polemica sulla lettura integrale del Diario di Anna Frank in una scuola elementare del monzese.


(in foto Andrea Rognoni assieme a Mario Borghezio)

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