La morte improvvisa – per un infarto, così come accertato dal medico legale Antonino Margiotta – di P.L., 83 anni, cardiopatico, stamattina in via Mannone a Castelvetrano, riapre – quasi per caso – la questione sull’utilità dei defibrillatori pubblici. Nel caso specifico ciò che è saltato agli occhi (grazie a un attento lettore che ha inviato una foto a CastelvetranoSelinunte.it) è la minima distanza che c’è tra il luogo della morte dell’anziano e il defibrillatore installato in piazza Matteotti.
Così come sono andate le cose, sicuramente l’utilizzo del mezzo salvavita non sarebbe servito per far riprendere l’attività cardiaca all’anziano signore. Ma nessuno dei presenti e dei curiosi che si sono fermati, dopo che l’uomo è finito a terra, ha pensato che lì c’era quello strumento che fu donato dal 118 Sicilia per la cittadinanza e che si sarebbe potuto utilizzare, nell’attesa dell’ambulanza. È lecito chiedersi: quanti castelvetranesi sanno che in piazza Matteotti c’è un defibrillatore che, in alcuni casi, è uno strumento utilissimo per salvare una vita? Chi non è del settore non sa nemmeno di cosa si tratti, perché nulla pubblicizza questo strumento e, soprattutto, l’uso.
È forse arrivato il momento che il Comune faccia conoscere a un pubblico quanto più vasto dove si trovano i defibrillatori pubblici? Una mappa sui social network può essere un utile e gratuito strumento per farlo sapere. Per i giovani e per gli adulti. E per una città più sicura.
AUTORE. Max Firreri