L’avvocato dell’imprenditore monrealese Calcedonio Di Giovanni, Baldassare Lauria, ha presentato ricorso in Cassazione avverso la conferma da parte della Corte di Appello di Palermo del decreto applicativo della misura di prevenzione personale e patrimoniale nei confronti dell’imprenditore, del quale è stato chiesto l’annullamento. Tra gli immobili oggetto del sequestro operato dalla Dia nel 2014 vi era anche parte del villaggio turistico “Kartibubbo”, all’interno del quale vi sono anche numerosi immobili appartenenti ad altri soggetti privati.
CastelvetranoSelinunte.it, lo scorso 6 giugno, ha dato notizia della conferma in Appello del provvedimento di misura personale e patrimoniale. In quel servizio Giovanni Critti, amministratore della ‘Kartibubbo Fulgens in Lege srl” (società che ha in gestione parte del Villaggio) disse: «La situazione in cui trovammo il villaggio era a dir poco di abbandono e ci vollero diversi mesi di studio da parte di tecnici qualificati per venire a capo di come funzionasse tutta la struttura, anzi di come non funzionasse nulla». L’avvocato Lauria precisa che: «In realtà i primi impianti di smaltimento risalgono alla fine degli anni 70, primi anni 80, e ancora nel 2010 il Comune di Campobello di Mazara rilasciò l’autorizzazione per l’ampliamento dello scarico in subirrigazione delle acque reflue rivenienti dall’impianto depurativo a servizio dell’insediamento della ditta dell’imprenditore Di Giovanni, con sede nel villaggio Kartibubbo».
L’avvocato Lauria conclude: «Fino alla stagione 2014 gli impianti erano stati adeguati nel rispetto delle normative vigenti e pertanto sarebbe stato corretto parlare di ulteriore adeguamento degli impianti, piuttosto che dire “non c’era nulla”, cosa inesatta».