Annullamento dell’Iperf, abolizione delle accise sul carburante agricolo e un prezzo minimo garantito che copra interamente i costi di produzione. È quanto chiedono gli agricoltori della Valle del Belìce che anche stamattina hanno sfilato sulla Sciacca-Palermo, partendo dallo svincolo di San Cipirello in direzione di Palermo. «Chiediamo un giusto prezzo minimo garantito per i nostri prodotti, aggrediti dalle importazioni estere e spesso di scarsa qualità e contaminati con fitofarmaci che in Italia sono vietati per la loro nocività», spiegano gli agricoltori. I prezzi bassi stanno mettendo in ginocchio il comparto. Basti pensare che il frumento è pagato meno di 0,35 centesimi al chilo.

Su un altro fronte rimane la problematica legata al lago Arancio dove l’approvvigionamento per uso irriguo è limitato solo agli arbusti e non alle piante dove l’acqua può avere contatto diretto coi frutti. «Quale è la situazione della diga Arancio? Quale è la sua capienza totale? Quanta se ne sfrutta? i portelloni o paratie sono funzionanti? Ci chiediamo se sia il caso di procedere a dragare tale diga ormai ridotta ai minimi termini», spiegano gli agricoltori che, lunedì scorso, hanno già sfilato da Sciacca a Menfi a bordo dei loro trattori.

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