Questa mattina, su input dell’eurodeputato Sonia Alfano, a Castelvetrano si è svolto un faccia a faccia tra i 192 lavoratori dell’azienda che rischia la chiusura, il prefetto Maria Rosaria Laganà dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati; l’amministratore giudiziario Nicola Ribolla; il senatore Lumia, il commissario della Provincia di Trapani, Ingroia; sindacalisti; dipendenti, il vescovo di Mazara, monsignor Domenico Mogavero.

Il momento è particolarmente drammatico da due punti di vista, le famiglie dei lavoratori non ricevono ormai da mesi il pagamento degli stipendi a questo si aggiunge l’incertezza di un futuro per l’intero indotto che comprende tutti i posti di lavoro collegati.

Nonostante le notevoli difficoltà, i dipendenti hanno partecipato al dibattito in maniera assolutamente pacifica chiedendo informazioni sullo stato delle trattative e le possibili soluzioni per ricevere nel breve periodo le somme dovute.

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Il prefetto Laganà ha riferito oggi di una serie di trattative in corso con aziende della grande distribuzione che potrebbero essere interessate a rilevare il Gruppo 6 Gdo e questo potrebbe consentire la salvezza dell’azienda e dei lavoratori.

Non può passare altresì il messaggio che un’azienda confiscata al prestanome del boss Matteo Messina Denaro rischi di chiudere dopo essere entrata nel patrimonio dello Stato. Il rilancio del Gruppo 6 Gdo potrebbe rappresentare un’esperienza pilota esemplare per le numerose aziende confiscate alle mafie su tutto il territorio nazionale.

Non è stato invece apprezzato l’unico intervento dell’amministratore giudiziario Nicola Ribolla il quale ha sottolineato che nel periodo in cui si è occupato del Gruppo 6Gdo, il debito dell’azienda è diminuito, non facendo però alcun riferimento alle componenti attive della società che hanno avuto un calo vertiginoso, specialmente negli ultimi mesi, come hanno dichiarato alcuni dipendenti che operano nell’amministrazione dell’azienda.

A conclusione dell’incontro l’eurodeputato Sonia Alfano, assieme al commissario della Provincia di Trapani, Antonio Ingroia, il senatore Giuseppe Lumia ed il sindaco Felice Errante si è impegnata con i presenti per la presentazione di una nota ed un comunicato con il quale verrà chiesto a Matteo Renzi, che per altro sarà in Sicilia in questi giorni, di assumere immediatamente un impegno finanziario per salvare la 6Gdo.

Il premier Matteo Renzi assuma l’impegno finanziario necessario e urgente per salvare l’azienda Gruppo 6 Gdo di Castelvetrano, confiscata per mafia all’imprenditore Giuseppe Grigoli, prestanome del boss Matteo Messina Denaro, e che in regime di amministrazione giudiziaria rischia il fallimento.

Accertato che è necessaria la revisione della legge che norma l’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati e il suo funzionamento, oggi è emersa la necessità di assicurare e garantire il mantenimento dei posti di lavoro dei dipendenti della Gruppo 6 Gdo, soprattutto in un contesto come quello di Castelvetrano, roccaforte del latitante Matteo Messina Denaro.

La situazione dell’azienda e dei lavoratori è gravissima; ecco perché chiediamo al presidente del Consiglio e all’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati, un intervento immediato.

L’eurodeputato Alfano, il senatore Lumia, il commissario Ingroia e il sindaco Errante si rivedranno la prossima settimana nella sede di Palermo Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, per conoscere il contenuto delle proposte di acquisto del Gruppo 6 Gdo che – come ha detto il prefetto Laganà- saranno formalizzate il 6 marzo.

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