È stato mostrato stamattina, per la prima volta, a un gruppo di studenti liceali di Castelvetrano, l’atto più antico che è conservato all’interno dell’Archivio storico del Comune.
È stato il professor Francesco Saverio Calcara a illustrarlo ai giovani: si tratta di un atto di locazione del 1453 che riguarda una casa terrana, sottoscritto davanti dal notaio Fazzabuoni. Un documento unico e straordinario che oggi viene conservato presso l’Archivio del Comune, riordinato proprio da Calcara negli ultimi anni.
La scrittura che è contenuta nell’atto ufficiale è molto gotica, ed è stato lo stesso Calcara a tradurne il contenuto. C’è descritta tutta la casa e i protagonisti sono due castelvetranesi, Girolamo De Luna che affittò la casa da Antonino Lo Curto. Una casa nel quartiere di San Giacomo (oggi zona via Garibaldi) che venne affittata per un prezzo annuale di 1,12 onza. L’archivio storico del Comune di Castelvetrano contiene 10 mila volumi: uno scrigno pieno di testimonianze utili per rileggere la storia della città.
Ritrovamento interessante ed apprezzabile il lavoro di ricerca.
Si può identificare la casa nelle costruzioni odierne?
L’indicazione “quartiere di San Giacomo” è troppo generica, si specificano anche alcuni cognomi di confinanti – Dionisio, La Caxia (alias La Cascia), Vajasuso – ma sempre troppo poco, dato anche il tempo trascorso, per potere azzardare una qualche identificazione. Teniamo anche conto che ‘unica struttura sicuramente tardo quattrocentesca – tranne forse il portale di San Giacomo in via La Farina e la casa di via Puma – è la torre di Giglio in via Garibaldi.