Lavoratori e datori di lavoro, straordinari e retribuzioni “creative”, amministrazioni giudiziarie e nuove sindacalizzazioni.
Ne abbiamo parlato con Gaspare Giaramita, attuale segretario della Cgil di Castelvetrano.
- La Gruppo 6 Gdo è una delle aziende di Grigoli che si occupa della preparazione della merce per la distribuzione alimentare, in amministrazione giudiziaria dopo il suo arresto. Recentemente quanti lavoratori si sono iscritti alla Cgil?
Al momento abbiamo 25 sindacalizzati, in massima parte per problemi individuali: provvedimenti disciplinari in corso, spostamenti ad altre mansioni o richieste per un aumento di livello.
Il collante di queste iscrizioni è pero la presenza di un nuovo turno notturno e di ore di straordinario al posto dei permessi. Da un po’ di tempo questi lavoratori si sono visti decurtare due ore di permessi a settimana per fare lo straordinario. Alla fine, nel corso dell’anno si sarebbero trovati ad avere circa 60 ore di permessi al posto di 104. Certo, 25 persone sono ancora poche e noi non ci rendiamo ancora conto del perché, grazie anche alla presenza di un’amministrazione giudiziaria, i lavoratori non sentano ancora il bisogno di essere tutelati in massa. - Che atmosfera si percepisce tra i lavoratori per quanto riguarda le aperture festive e domenicali?
Il centro commerciale Belicittà è già rimasto aperto sia l’uno che il due novembre e, anche se non ancora iscritti, abbiamo ricevuto parecchie lamentele da parte dei dipendenti dei vari negozi che compongono il centro che, avendo lavorato sia nel giorno di Ognissanti che in quello della commemorazione dei defunti, non hanno avuto la possibilità di partecipare ad una ricorrenza da noi molto sentita. La Cgil vorrebbe evitare che il centro aprisse anche il 26 dicembre. Sappiamo che ci sono lavoratori costretti a fare turni di dieci o dodici ore, mentre altri lavorano anche di domenica e nei festivi. Lo scorso anno ci sono stati casi, non solo a Belicittà, di persone che per le aperture natalizie hanno fatto il giorno di riposo dopo più di un mese di lavoro ininterrotto. - In tante realtà commerciali, grandi e piccole, si dice che i contratti di lavoro non vengano rispettati. Vi risulta?
Spessissimo il lavoratore viene pagato molto di meno rispetto al contratto, ma è sempre più difficile dimostrarlo. -
Perché? Ci spieghi come avviene in concreto questo meccanismo
La retribuzione del datore di lavoro è inferiore a quanto indicato in busta paga, ma il lavoratore viene costretto a firmare come se avesse ricevuto la paga per intero. A volte il datore di lavoro gli consegna addirittura un assegno con la cifra corretta, con tanto di firma e fotocopia che viene spillata alla busta, poi il lavoratore va a scambiare l’assegno in banca e restituisce al datore di lavoro una parte del denaro in contanti. Il tutto approfittando del regime di soggezione assoluta di un soggetto debole. Ma a noi è capitato, nel marsalese, di scoprire situazioni di questo genere e i datori di lavoro sono stati denunciati per estorsione. Certo, la difficoltà sta nel fatto che occorre una piena collaborazione del lavoratore che spesso non è consapevole delle sue tutele e crede che se parla viene licenziato. Non è vero. Il ruolo del sindacato non è quello di far perdere il posto di lavoro alla gente, ma al contrario di permettere a tutti di lavorare senza rinunciare ai propri diritti. -
Che fare per aumentare la consapevolezza della gente?
La Cgil cercherà di fare formazione anche presso le scuole, in modo da intervenire prima dell’ingresso nel mondo del lavoro, una sorta di prevenzione che possa formare il cittadino alla conoscenza dei propri diritti per trovarsi preparato, una volta inserito nelle varie realtà lavorative.
Egidio Morici
Per l’Isola del 12/11/2010
In merito all’apertura del centro commerciale giorno 26, è evidente che esiste una forte pressione sui lavoratori che sono disposti a lavorare anche il giorno dopo Natale, tuttavia fra di loro esiste una maggioranza silenziosa che sta tentando di muoversi per evitare questo ulteriore strappo ai rapporti familiari. Molti temono per il posto di lavoro ma, soprattutto se i lavoratori si muoveranno insieme e di comune accordo, questo non potrà essere messo in pericolo
Direi che oggi si possa parlare di SCHIAVITU’ VOLONTARIA.. in questo momento di crisi economica pur di non perdere il lavoro, la gente deve sottostare a regole assurde, dettate dai propri datori.. Sono molto contenta perchè qualcuno finalmente si sta muovendo per far conoscere ai lavoratori e soprattutto ai giovani i propri diritti..
Pultroppo quello che è scritto in questo editoriale è tutto vero , forse ci vorrebbe molto + coraggio , e denunciare questo tipo di ricatti che si consuma all’interno di alcune realtà lavorative , pultroppo avvolte capita che su cento persone ve ne siano 30 consapevolmenti coraggiosi , 60 quasi convinti ma incerti e che vorrebbero far valere i loro diritti , e gli ultimi 10 , dei vili e indegni che pur di avanzare di livello o di avere qualche privileggio episodico vendono la pelle del prossimo al migliore offerente , in questo caso a chi amministra l’azienda , spesso i traditori della massa è gente che si amalgama e si inserisce fra loro come se fossero loro stessi vittime , allo scopo di disorientare gli stessi nel dafarsi e poi con lo scopo di riferire anticipatamente quelle che sono le iniziative x facilitare l’ottenimento di diritti fondamentali ottenuti da GENTE che nel passato con la lotta sociale hanno dato la vita x questo .
Quindi torno a quei 60 lavoratori che decideranno di far valere i loro diritti quando e solo quando quelle 10 Mele marce saranno individuate e messe alla publica gogna .
Buon Natale a Tutti i dipendenti di Belicittà
RESISTETE
PURTROPPO!!! ….SI DICE “PURTROPPO”….vacca boia!!! e l’ha scritto pure due volte….