Alzare la voce, ancora una volta, affinché l’ospedale di Castelvetrano (che si vuole intitolare alla memoria del medico Fausto Mulè) non venga ridotto a una carcassa con servizi base. È quello che hanno deciso il comitato civico “Orgoglio castelvetranese belicino” (presieduto da Franco Messina) e il comitato “Per onorare la memoria di Fausto Mulè” (presieduto da don Giuseppe Undari). Il destino dell’ospedale di Castelvetrano è segnato nel piano territoriale sanitario dell’ex assessore Ruggero Razza, che lo vuole semplice nosocomio da mettere insieme a quello di Mazara del Vallo riconosciuto DEA. In soldoni a Castelvetrano dovrebbe nascere il polo medico, mentre a Mazara il polo chirurgico. Scelta «illogica» dicono i due presidenti dei comitati che chiedono di «ripartire dall’indispensabile azione di sensibilizzazione della popolazione belicina».
Per capire il punto di forza dell’ospedale di Castelvetrano basta guardare al territorio dove si trova. «In un territorio ancora attivamente sismico, il nostro ospedale costruito proprio al centro della Valle del Belice, rappresenta un baluardo di quei servizi sanitari essenziali di emergenza urgenza che oggi si vogliono depotenziare e addirittura trasferire altrove», dicono Messina e don Undari. Altresì il nosocomio è dotato di una pista di elisoccorso, vicino lo svincolo autostradale, a confine con la provincia di Agrigento. Il Comitato “Orgoglio castelvetranese belicino” non è la prima volta che si schiera a difesa dell’oospedale di Castelvetrano. Lo ha fatto già anni addietro, quando si discuteva del nuovo piano sanitario territoriale, poi approvato lo stesso.
AUTORE. Redazione