Raccolta Differenziata CastelvetranoNon tutti i Castelvetranesi hanno risposto bene alla raccolta differenziata porta a porta divenuta operativa nel marzo scorso. Nei manifesti della Belice Ambiente c’era scritto “Dal 28 marzo il centro storico di Castelvetrano si tinge a colori”, ma spesso i colori non sono stati proprio quelli che ci si aspettava.

In molti casi la gente, più che avere entusiasmo per la novità, ha avuto nostalgia per le vecchie abitudini, abbandonando i sacchetti dell’immondizia proprio dove c’era il vecchio cassonetto, oppure conferendo i rifiuti nei cassonetti delle zone della città che non rientrano nel progetto sperimentale della raccolta differenziata.

Non si può dire quindi che l’inizio sia stato particolarmente incoraggiante, se pensiamo anche ai cumuli di rifiuti abbandonati vicino le “campane” per il vetro, la plastica e la carta.

Certo, è anche vero che il centro di Castelvetrano non si limita a qualche piazza, ma attraversa buona parte del territorio in modo quasi lineare dalla Via Garibaldi al Viale Roma, ma cumuli di rifiuti sono stati abbandonati anche nella centralissima piazza Regina Margherita; talmente centrale che proprio lì si sta ultimando la costruzione di una struttura da adibire ad ufficio informazioni turistiche.
Curiosamente però, nella vicina Campobello, la Polizia Municipale ha addirittura ispezionato il contenuto di alcuni sacchetti di spazzatura abbandonati fuori dai cassonetti in una zona non abitata, riuscendo a risalire ai “proprietari” dei rifiuti e multandoli per “abbandono indiscriminato di rifiuti solidi urbani”.
Evidentemente a Castelvetrano si sarà deciso di essere più permissivi in questa prima fase di adattamento, in fin dei conti siamo appena all’inizio.
Nella frazione turistica di Selinunte però la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta va avanti da giugno del 2008 ma, come si può notare chiaramente dalla foto, il panorama non cambia. Si dirà “la solita foto scattata fuori dal centro abitato, niente affatto: i cumuli di rifiuti addossati alle “campane” si trovano a qualche metro di distanza dalla fermata degli autobus che collegano la borgata alla città. Insomma, un buon biglietto da visita.



Ma di chi è la colpa?
Non c’è dubbio che alcuni cittadini poco civili abbiano avuto la loro parte di responsabilità, ma un nuovo servizio pubblico che si rispetti dovrebbe puntare anche su un’incisiva campagna di sensibilizzazione e informazione, in modo da creare nella popolazione quella necessaria collaborazione per il raggiungimento di un risultato che davvero possa cambiare l’approccio dei cittadini con i rifiuti che si trasformano in risorsa.
E allora la chiarezza dovrebbe essere il primo imperativo, a cominciare dall’informazione più basilare:
quando mettere il contenitore fuori dall’abitazione?

In alcuni calendari di ritiro consegnati ai cittadini e nei manifesti della Belice Ambiente affissi in città c’è scritto: “I contenitori colorati vanno messi fuori l’abitazione la mattina, entro le ore 4 del giorno di ritiro. Il deposito potrà avvenire già dalle ore 22 del giorno prima di quello indicato in calendario”.
In altri calendari troviamo invece scritto: “Dalle ore 18 alla mezzanotte del giorno prima di quello indicato in calendario”. E infine, nel primo numero della rivista “Il Riciclone” (curata dalla Belice Ambiente) nella quarta di copertina è scritto: “Ogni mattina, entro le ore 4 del giorno di ritiro indicato in calendario”.
In alcuni calendari c’è anche un simpatico disegnino che rappresenta un omino dalla mimica dubbiosa, con tanto di punto esclamativo ed interrogativo, che sembra non capirci niente neanche lui.
La speranza è che dopo un inizio così incerto, cittadini e istituzioni possano fare insieme la loro parte sia per differenziare i rifiuti che per mantenere pulita la città.

Egidio Morici
per “L’isola”, quindicinale di informazione
Provincia di Trapani

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