Sono 330 le famiglie della provincia di Trapani, socie di cooperative edilizie, assegnatarie di aree da destinare alla realizzazione di unità immobiliari, che vedono allontanare in questi giorni, il sogno di costruirsi la loro prima casa mediante le agevolazioni concesse dalla Regione Siciliana ai sensi della legge regionale n. 79 /1975 e 457/78.
Le suddette cooperative, pur disponendo dell’assegnazione dell’area all’interno dello strumento urbanistico vigente, ed avere regolarmente formulato la richiesta di concessione delle agevolazioni finanziarie previste dalle citate leggi, non hanno avuto ad oggi, alcun riscontro dagli istituti di credito convenzionati con la Regione Siciliana.
Secondo alcuni soci le banche avrebbero bloccato le procedure di erogazione, non consentendo agli interessati di poter avviare le modalità operative, per l’apertura dei cantieri e la costruzione degli immobili previsti. Tale esigenza, oltre ad arrecare un notevole danno ai soci delle cooperative blocca la possibilità di creare occupazione nel settore edile. Per tali ragioni, l’on. Giovanni Lo Sciuto, ha firmato ieri , un’ interrogazione rivolta al Governatore della Sicilia, Rosario Crocetta in guisa tale da intraprendere provvedimenti urgenti verso gli istituti di credito interessati e inadempienti in rispetto delle leggi vigenti, consentendo alle famiglie trapanesi interessate, di poter costruire la loro prima casa.
E’ inaccettabile- ha dichiarato l’on Lo Sciuto- che le banche facciano ostruzionismo, quando esiste una convenzione e una precisa legislazione in materia. Il governo regionale deve attivarsi e subito. Il conto non può essere sempre pagato dai cittadini
L’ ADDETTO STAMPA
Filippo Siragusa
Nonostante l’ostinato attaccamento dell’on.le Lo Sciuto alla provincia di Trapani, l’ente é stato ugualmente soppresso, e non esiste più. Farvi riferimento, pertanto, é errato. Se ne faccia una ragione…
Forse il sig. Veneziano ha letto un’altro articolo….si parla di 330 famiglie della provincia di Trapani socie di cooperative edilizie, assegnatarie di aree da destinare alla realizzazione di unità immobiliari non di “Ente Provincia”.
@ valenziano:
Caro amico, ho notato che le Sue posizioni culturali e politiche sono abbastanza distanti da quelle del deputato raffigurato in foto. Pur condividendo molte delle Sue argomentazioni mi permetta di darLe un consiglio: cerchi di uscire dal demagogico senso di appartenenza individuale o di area ristretta per auspicare un interesse collettivo ed una solidarietà sociale che rispetti le persone che non hanno voce e soddisfi la richiesta di cambiamento che oggi si leva da più parti.
All’On. Lo Sciuto dico: finalmente ha capito che in politica l’immagine che si propone deve ottimizzare la condivisione ma non tiri troppo la corda….l’apparire non può mai essere privilegiato sull’Essere!!
Saluti.
@peppe e cicciuzzu: l’on.le Lo Sciuto é un deputato regionale, le provvidenze per le famiglie senza casa sono stabilite da una legge regionale. La provincia non c’entra nulla, per come la vedo io é l’on.le Lo Sciuto a soffire di un “senso di appartenenza individuale o di area ristretta”, ( ottima definizione per la quale ringrazio cicciuzzu )non io, che, comunque, non pretendo certo condivisione generale alle mie opinioni. Quello della casa é un problema tremendo per il quale, personalmente, non posso proporre soluzioni, ferma restando la mia totale solidarietà e vicinanza a chi ne soffre. Ritengo, tuttavia, e per esempio, che la gestione, su base provinciale degli istituti autonomi case popolari non abbia dato gran bella prova di sé e, così ragionando, constato che l’avversione della classe politica locale alle poche riforme che si riesce ad appovare, come quella, importantissima, dell’abolizione delle province, grandemente condivisa ed attesa dalla popolazione, avversione tradita fin dal lessico adottato, non sia affatto una buona cosa. Tutto qui.
@cicciuzzu: p.s.: non so nemmeno a quale partito appartiene l’on.le lo Sciuto. Nell’articolo non si legge. Un caro saluto.
@ valenziano
Caro amico,
neanche io conosco l’attuale collocazione dell’On. Lo Sciuto e me ne dolgo perchè dovrei seguire con maggiore attenzione le vicende politiche, soprattutto quelle riguardanti il nostro territorio.Credo comunque che sia vicino alle posizioni dell’ex Presidente della Regione Raffaele Lombardo che a sua volta ha “patrocinato” il battesimo politico del Suo concittadino Dr. Massimo Russo. Per il resto, pur condividendo il senso del suo argomentare, resto dell’idea che le priorità sociali siano al di sopra di ogni interesse di parte.Ed anche quando, in molti casi, esse vengono sfruttate demagogicamente(Berlusconi docet..IMU restituita…)bisogna non perdere mai di vista quali siano i benefici nel tessuto sociale rispetto a scaramucce politiche tipo quelle alle quali si sta vergognosamente assistendo in questi giorni a livello nazionale.Mi scusi anticipatamente per il linguaggio prolisso e per eventuali strafalcioni mentre voglia ricevere i miei personali saluti.
@ cicciuzzu ringrazio per i saluti. E naturalmente condivido il suo intervento. Il dr. Russo ha fatto un ottimo lavoro per la sanità regionale. Avessero abrogato prima le province, avrebbe potuto fare di meglio. Lo sa che in provincia di Siracusa hanno potenziato l’ospedale di Lentini trascurando quello di Augusta? Peccato che Lentini disti solo una decina di chilometri ( di autostrada da Catania ), mentre Augusta rimane più isolata e vi fa capo il più grande porto di Sicilia, la base navale ed il polo petrol-chimico. Ragionando secondo un ottica regionale questo assurdo non si sarebbe verificato. Invece si sono bovinamente adagiati sul fatto che Lentini é la città più popolosa della ( ex ) provincia di Siracusa. Da noi si sarebbe poturo ragionare meglio in termini di ospedali coordinati, come quelli di Alcamo e Partinico, per esempio ( solo 8 km fra le due città, anche se in province diverse ). Ricordo sempre che il termine ‘provinciale’, in senso traslato, non é un complimento!