Nello stesso luogo dove circa 4 anni fa veniva fatta una delle più importanti scoperte dell’area archeologica di Selinunte oggi si trovano rifiuti, anche pericolosi.
Stiamo parlando della Necropoli di Timpone Nero che si trova nel territorio della borgata di Triscina di Selinunte. Durante le attività svolte nel 2012, agli occhi degli archeologi si era presentato uno scheletro in ottimo stato di conservazione che venne “battezzato” con il nome MOSKO (come la scritta incisa su una tazza ritrovata vicino la mano destra). Successivi esami di laboratorio hanno accertato che MOSKO fosse vissuto con molta probabilità negli ultimi anni del V secolo A.C.
Questa mattina nella stessa Necropoli l’assessore Vittorio Sgarbi, assieme ad una delegazione di tecnici, ha rinvenuto una discarica. Rifiuti di qualsiasi genere gettati da qualche delinquente dove un tempo venivano seppelliti gli abitanti dell’antica Selinunte.
L’area di circa 4 ettari era gestita dalla Fondazione Kepha che nel 2008 ha inaugurato una struttura all’avanguardia il CAM (Campus Archeologico Museale). Nel 2016 la struttura però viene sequestrata in seguito ad una operazione della Guardia di finanza di Bolzano.
Dal quel momento l’area è stata abbandonata e vandalizzata. L’assessore Sgarbi, dopo l’odierna scoperta ha annunciato l’intenzione di recuperare l’area ed appare davvero singolare che le autorità e gli enti locali abbiano potuto permettere che dei luoghi di tale rilevanza si siano trasformati in una discarica a cielo aperto.
AUTORE. Flavio Leone
Che vergogna! Ci vuole pudore ed una bella dose di incoscienza da parte del direttore del parco ricevere autorità del calibro di Sgarbi e porlo di fronte ad una situazione del genere, dovuta a mancanza di controllo e ad una manutenzione inesistente.
Tutta Castelvetrano è una discarica!
Andate contrada Furonello, via Omero, zona diga Delia! Si dovrebbero educare i cittadini e multarli seriamente! E i Commissari lo sanno per che sono state presentate lettere di denuncia e niente si fa!
Tutta Castelvetrano è una discarica a cielo aperto.Sgarbi lo riferisca a Musumeci, così si risolve il problema…
Ripeto fino alla noia una sollecitazione, nella speranza che qualche castelvetranese interessato al benessere della comunità la raccolta : l’idea della ricostruzione del tempio lanciata da Sgarbi è molto interessante per Selinunte, il reperimento delle risorse ed i tempi non fanno molto sperare: Invece, perchè non si sollecita l’assessore a far tornare a casa loro, le Metope selinuntine che sono esposte a Palermo ? Perchè i media locali locali compreso questo non lanciano una campagna di sensibilizzazione pubblica per ottenere dalla Regione la restituzione di quello che appartiene a Selinunte ?
Nell’area del Parco Archeologico, ovvero nella Plaga Selinuntina, come la chiamava Agusto Palumbo (e feudo di Bissana odierna c/da Bresciana), indimenticabile naturalista castelvetranese, c’è di peggio. Se è vero, come è vero, che il paesaggio è tutelato dall’Art. 9 della Costituzione; se è vero, come è vero, che il patrimonio naturale è molto più antico e significativo del patrimonio artistico – culturale, basta portarsi alla foce del Modione o al Pantano Leone, con le sciare di Campana Cusa di Campobello di Mazara, incluso nel Parco Archeologico di “Selinunte e Cave di Cusa”, per capire che al peggio, in Sicilia, per il patrimonio paesaggistico e naturalistico non c’è limite. Mi piacerebbe accompagnare Vittorio Sgarbi (ho aderito al suo ex “Partito della Bellezza”) per la Plaga Selinuntina e dimostrargli che l’incuria e l’abbandono dei resti di Timpone Nero sono niente rispetto al degrado di altre zone di grande interesse paesaggistico, naturalistico, storico e turistico dello stesso Parco di Selinunte e Cave di Cusa. La Sicilia è fatta ma i siciliani siamo buoni solo a commentare sulle pagine dei giornali online.
capre, travi, amianto, pnemuatico, capra, pecora, plastica, pecora, vetro, detriti, capre … e ancora qualche pecora qua e la. Ci mancava solo Sgarbi in Sicilia, ora siamo proprio alla frutta.
E basta co ste Metope, fosse per me le porterei a Roma o Milano o meglio Parigi o Londra, almeno li qualcuno le guarderebbe e verrebbero tenute bene. Non come in un comune e una regione con amministratori incapaci, non buoni a risolvere da 40 anni a ora neanche le problematiche spazzatura e acqua corrente.
E che dire di Sgarbi? Sulla preparazione nulla da eccepire, ma come uomo, come politico vale?